Prizmatec Cosplay è una famiglia italiana di cosmakers e cosplayers che lavora in team per la realizzazione di splendidi costumi: Riccardo, Elisa, Paola e Gaetano hanno vinto svariati premi in tutta Italia e sono specializzati in spettacolari armature.
Abbiamo avuto modo di conoscerli di persona durante il Cartoomics 2017, e ora, in occasione del Cartoomics 2018, avremo l’onore di averli con noi per il nostro panel Evangelion: angeli, uomini e demoni a cura dell’Associazione Culturale EVA IMPACT, dove presenteranno in anteprima nazionale il costume del Mass Production Evangelion, dal film The End of Evangelion.
Per conoscere meglio il mondo e le creazioni di Prizmatec pubblichiamo l’intervista a Elisa Montico, con cui abbiamo avuto il piacere di chiacchierare in qualità di portavoce di tutto il team.
Ciao, Elisa! Come sono nate Prizmatec e la passione per il cosplay? Come è diventata una passione di famiglia?
Prizmatec è nata per gioco nel 2012; una domenica eravamo tutti e quattro insieme e decidemmo di andare alla fiera del fumetto di Pordenone dove scoprimmo il mondo del cosplay: l’idea di provare anche noi a costruire qualcosa partì da mio fratello Riccardo e da mio padre Gaetano, e in brevissimo tempo è diventata una passione che ha contagiato l’intera famiglia.
Siete famosi in tutta Italia per l’altissima qualità e verosimiglianza delle vostre armature. Come siete arrivati alla scelta di dedicarvi al cosplay?
Il cosplay è stato un trait d’union per noi. I miei genitori sono entrambi grafici pubblicitari, quindi la creatività l’hanno trasmessa loro; io e mio fratello, che ha quattro anni meno di me, siamo da sempre appassionati di videogames, anime e manga. Metti insieme tutte queste cose e il risultato è il cosplay.
Una volta individuata l’armatura da realizzare, quali sono le fase di lavoro principali che dovete affrontare e tempi medi di lavorazione?
Una volta decisa l’armatura da realizzare, ci sono fondamentalmente i seguenti step: il primo è stamparsi delle immagini tanto grandi quanto si vuole che sia il costume una volta ultimato, in modo da prendere correttamente le misure. Successivamente si inizia a creare la struttura base portante, che va poi rivestita lavorando quindi sui volumi. Infine si procede con la verniciatura. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, variano molto a seconda del costume: di base ci vogliono almeno due mesi.
Vi è mai capitato di imbattervi in armature così complesse da farvi desistere, oppure la criticità viene individuata a livello di progettazione e quindi il progetto viene scartato sul nascere?
La criticità per noi non è tanto nella realizzazione, quanto nella vestibilità. Ad esempio non scegliamo mai soggetti animali, ma sempre personaggi più o meno umanoidi, proprio per non compromettere l’indossabilità del costume. Comodità e buona capacità di movimento sono per noi le cose più importanti.
Come rovescio della medaglia, volete raccontarci di una criticità inattesa che avete superato brillantemente, in modo innovativo?
A differenza di mio fratello, io non ho molta resistenza quando indosso un costume. Con la nostra prima armatura, quella di War Machine, ero sempre senza fiato, stanca e accaldata. Così abbiamo avuto l’idea di smontare la nostra console, una Playstation 3 ormai fusa a forza di giocarci, abbiamo estratto le ventole di raffreddamento e le abbiamo inserite nel casco di War Machine: con le ventole presenti nel costume non ho più avuto problemi.
Come si dividono i ruoli in Prizmatec? Chi si dedica alla realizzazione dell’armatura e chi invece ha l’onore e l’onere di indossarla?
Una volta i ruoli all’interno del team erano più suddivisi, ora tutti all’occorrenza fanno tutto. Riccardo, mio fratello, è sempre stato il nostro pilota principale, quello che sceglie i costumi e che li indossa sui vari palchi durante i contest. Gaetano, mio padre, è il team leader e il nostro mastro costruttore, cura la realizzazione di ogni costume dalla A alla Z. Poi c’è Paola, mia madre, la mente razionale della Prizmatec: tiene monitorati i tempi di costruzione, valuta l’acquisto dei materiali, organizza gli eventi a cui partecipare… una tuttofare, insomma. E poi ci sono io: mi definiscono il secondo pilota del team in quanto indosso le armature dei robottoni senza partecipare ai contest. Assisto mio padre nella realizzazione dei costumi, curo la nostra presenza sul web e sono responsabile tecnica per l’estero.
Vi siete dedicati ad armature di personaggi e robot provenienti da vari media e di origine sia giapponese che statunitense: quali sono quelle che hanno riscosso più successo agli eventi a cui avete partecipato?
Sicuramente il costume che più ha spopolato è stato Thanos, il villain Marvel salito alla ribalta globale con il film Guardiani Della Galassia, che sui social ha riscontrato milioni di click e ci ha portato in prima pagina sul sito ufficiale della Marvel. All’inizio invece il nostro trampolino di lancio è stato l’accoppiata Ultimate Iron Man e War Machine: io e mio fratello giravamo sempre in coppia agli eventi e conquistammo presto il nickname di Iron Bros.
Qual è la vostra armatura preferita, e quale invece è quella che vi ha fatto più dannare?
La più difficile da realizzare è stata senza dubbio la prima, War Machine, perché non sapevamo bene da dove cominciare e non conoscevamo ancora le tecniche. È stato però allo stesso tempo il primo costume a darci soddisfazioni, ci ha fatto scoprire una nuova passione che ha unito la mia famiglia ancora di più, che ci ha portati in giro per il mondo e fatto conoscere un sacco di nuovi amici. È stato il costume che ha trasmesso a tutti noi tante emozioni.
Come è nata la collaborazione di Prizmatec con Renault Trucks?
Alla divisione italiana di Renault Trucks era stato affidato il compito di trovare un’idea innovativa per stimolare la crescita del loro profilo sui social. Uno dei loro ragazzi è un grande appassionato di supereroi e comics, è stato lui a contattarci perché costruissimo un robottone ispirato al nuovo camion Renault.
In passato vi siete occupati di varie armature a tema Evangelion: come vi siete appassionati a questa serie culto degli anni ’90? Ci parlereste brevemente della realizzazione di questi capolavori?
Da quando abbiamo iniziato a fare cosplay le unità Evangelion ci hanno sempre attirato perché sono delle vere e proprie armature umanoidi con all’interno un pilota. La prima che realizzammo fu l’Eva-01, che utilizzammo poi come matrice: infatti restaurammo lo stesso costume per realizzare successivamente l’Eva-00, lo 08 e l’Eva-02 F-Type. In vista di questo Cartoomics abbiamo creato l’unità Mass Production Eva, che indosserò io stessa.
Come ci hai rivelato, al Milano Cartoomics 2018 esordirà il Mass Production Evangelion, uno degli Eva antagonisti del capolavoro di Hideaki Anno The End of Evangelion. Come sta procedendo la creazione dell’armatura, con cui sarete ospiti d’eccezione al panel di Eva Impact di domenica 11 marzo?
La creazione del Mass Production Eva è quasi ultimata: stiamo procedendo alla fase chiamata washing, che consiste in una sorta di effetto di invecchiamento della verniciatura, per rendere l’armatura più ‘viva’.
Conosciamo i vostri progetti per il 2018: Reinhardt di Overwatch e il Mass Production Eva. Avete già altri progetti in cantiere?
Prossimamente ci dedicheremo alla costruzione di Darkseid della DC e dello Space Marine, personaggio iconico di Warhammer 40.000.
Avete consigli per i cosplayer che vogliono avvicinarsi al mondo delle armature?
Il consiglio è di non arrendersi. La creazione di un costume, qualsiasi esso sia, richiede impegno e costanza. A volte ci si blocca e non si sa come andare avanti; internet è uno strumento che per noi è stato molto utile: Youtube ormai offre sempre più tutorial e anche Pepakura coi suoi cartamodelli potrebbe rendervi la vita più semplice!
Ringraziamo Elisa e tutto il team Prizmatec Cosplay, che potrete incontrare al Cartoomics dal 9 all’11 marzo: vi ricordiamo in particolare l’appuntamento per il nostro panel di domenica 11 alle ore 12 in Agorà 1.
Per i tre giorni del Cartoomics Prizmatec Cosplay sarà presente presso il proprio spazio espositivo situato al Padiglione 12, Area Robottoni, Stand R34.