… ovvero “How I met your Mother” in salsa Evangelion!
Riassunto dell’Extra Stage
Le ventotto pagine in più nel quattordicesimo e ultimo volume del manga costituiscono un capitolo extra, un approfondimento sul passato di Yui in cui viene introdotta, o meglio, ripresentata, una figura che appare nel Rebuild…
Extra Stage – L’eden color dell’estate
Il capitolo si apre con una giovane Yui addormentata in un laboratorio dell’università di Kyoto: siamo nel 1998.
Yui è sorpresa da una ragazza misteriosa che la guarda con aria apparentemente infastidita e, al proprio risveglio, Yui scopre di aver smarrito i propri occhiali.
La scena si sposta nell’ufficio del rettore, dove la ragazza senza nome è stata convocata per una proposta di uno stage in Inghilterra; scopriamo che la giovane si è iscritta a 16 anni all’università ed i suoi voti sono impeccabili, ciò nonostante il suo primo pensiero è che Yui sia la persona indicata per cogliere quest’opportunità. Il rettore però sottolinea che la signorina Ikari non può partire in quanto ha già ricevuto una proposta di lavoro da un istituto di studi controllato direttamente dal governo.
Sbirciando dalla finestra la ragazza senza nome si sofferma con lo sguardo su Yui che chiacchiera in modo confidenziale con Gendo, e traspare il suo fastidio per la cosa.
Nel cortile dell’università la ragazza incontra Yui ed un’altra collega: Yui non ha ancora ritrovato gli occhiali e, parlando del più e del meno, racconta del suo primo incontro con Gendo; nonostante un’iniziale freddezza da parte di lui, Yui non ha desistito dal tentare di avvicinarsi, e alla fine è riuscita a far emergere la parte migliore del carattere del giovane studente.
La studentessa sedicenne stronca con parole severe la frequentazione tra Yui e Gendo, e l’altra collega dice a Yui che forse c’è un po’ di gelosia legata alla competizione universitaria.
La sedicenne incrocia Gendo nei corridoi in una sequenza senza dialoghi o didascalie: all’indifferenza di Gendo si contrappone un’espressione di disagio sul volto della ragazza.
La giovane rientra nel laboratorio del professor Fuyutsuki per consegnargli una relazione ma trova la sua senpai in una situazione spiacevole: mentre cercava di recuperare dei documenti da uno scaffale, l’impacciata Yui è caduta dalla sedia provocando la fuga delle cavie da laboratorio. Mentre tentano di recuperare i topolini, Yui scopre che i propri occhiali sono nella borsa dell’amica. La richiesta di spiegazioni induce la sedicenne a confessare il motivo della sua gelosia: nei confronti di Yui la giovane prova un’ammirazione intensa che sconfina in un affetto profondo, che la turba nell’intimo.
Yui, colpita, si offre di sistemarle i capelli e le offre in dono i propri occhiali mentre la ragazza le riferisce di aver accettato la proposta del rettore e si trasferirà in Inghilterra per continuare gli studi.
Scopriamo finalmente chi è la giovane misteriosa quando Yui la chiama per nome nel ringraziarla per gli auguri di una vita felice con Gendo.
“Senpai, io pregherò perché tu sia felice insieme a Gendo. Pregherò fin dall’altra parte del mondo, sotto un cielo lontano…”
“Sì, ti ringrazio, Mari Makinami…”
Commenti e riflessioni
… ovvero “How I met your Mari!”
BAM! Coup de theatre! La ragazza misteriosa di cui si era parlato mesi fa è proprio Mari Makinami! Chi se lo sarebbe mai aspettato? Alzi la mano chi lo immaginava… Uno, due, tremila… Ok, ok, la cosa era abbastanza prevedibile se non addirittura ovvia, ma l’inserimento di Mari nel manga ha implicazioni davvero notevoli per il franchise di Evangelion e per il suo futuro. L’accento non deve essere posto tanto sul chi/cosa ma sul come/perché dell’avvenimento.
Il recente passaggio di consegne tra Gainax e Khara ha ribadito una volta di più che Evangelion è un’opera di Anno e che il nostro amato regista/maestro desidera fortissimamente possederne totalmente i diritti e averne il pieno controllo.
Negli anni successivi a The End of Evangelion, nel periodo di lontananza di Anno da Eva, il manga di Sadamoto procedeva a rilento ed è stato il lancio del Rebuild, se non addirittura un intervento diretto di Anno, a intensificare il ritmo di serializzazione e a condurre la storia, che ha languito per troppo tempo, verso una sua conclusione. Sadamoto, nonostante la sua riservatezza tipicamente nipponica, è stato fin troppo chiaro riguardo al destino del suo manga durante la conferenza avvenuta a Milano nel luglio 2013.
Parliamo del Last Stage e dell’Extra Stage: quanta è farina del sacco di Sadamoto e quanto ci ha messo lo zampino Anno? Se la conclusione con Shinji e Asuka in metro a Tokyo è opera (parziale? totale?) di Sadamoto, l’idea dell’inserimento di Mari nel manga è chiaramente avvenuta secondo un preciso schema di Anno, che punta a creare un raccordo tra media, un ponte ideale tra il manga e il Rebuild of Evangelion.
Si può averlo amato e adorato, si può averlo odiato e disprezzato, ma lo scopo del manga è sempre stato quello di fare da traino per la serie: la cosa era chiara fin dal 1994, anno in cui ha esordito in Giappone il primo capitolo del manga di Sadamoto, mentre la prima puntata è andata in onda soltanto un anno dopo.
Con l’approssimarsi della svolta dettata da Evangelion: 3.0 era giunto il momento di tirare le fila del manga, e secondo noi è stata quella l’occasione in cui Anno e Sadamoto hanno convenuto sulla conclusione di un’opera ormai ventennale e sulla piega che la storia doveva prendere.
All’incirca due anni fa, tra le varie possibilità prese in considerazione, ipotizzavamo che manga, serie TV e Rebuild fossero vari universi paralleli esistenti contemporaneamente, in un’infinita serie di iterazioni possibili dipendenti da singole scelte -ad esempio “You Can Advance/You Can Not Advance”- a seconda delle quali si giunge a conclusioni assai diverse tra loro. La Mari del manga viaggia nel tempo e/o tra gli universi fino a giungere in quello del Rebuild? Oppure l’Extra Stage si discosta completamente da quanto narrato nel manga ed è un flashback dell’universo rappresentato nel Rebuild? E se fosse un loop, cos’è che lo innescherebbe, e soprattutto cos’è che farebbe differire un ciclo da quelli precedenti (manga e serie TV)? La natura di un ciclo è di per se stessa quella di ripetersi uguale a se stesso all’infinito… E se invece il Rebuild fosse davvero un sequel come si giustificherebbe la presenza di Mari nel passato di Yui? Non potrebbe essere che il viaggio di Mari nel tempo sia dal futuro verso il passato, per incontrare Yui e cambiare la storia? Le risposte, se mai ci saranno, le troveremo in Evangelion: Final / Evangelion: 3.0+1.0.
L’unica certezza è che l’Extra Stage spiega alcuni dettagli legati a Mari: ora finalmente hanno un senso quel “Gendo-kun” (grazie Lift!) e la plug suit verde, quasi sicuramente un prototipo degli anni Novanta. Il legame tra Mari e Yui giustificherebbe anche la passione di Mari per gli Eva, il capolavoro scientifico della sua amata senpai, e spiegherebbe il motivo per cui Kaji ha fatto carte false per garantirle abusivamente un posto da pilota, come se Mari avesse seguito da lontano nel corso degli anni il Progetto di Perfezionamento dell’Uomo con l’intenzione di intervenire al momento più opportuno. D’altronde Mari è l’unica che sembra sapere cosa fare nel finale di Evangelion Q.
Ringraziamo Sun Wukong per averci dato la soffiata dell’uscita anticipata del volume in alcune città italiane e Alessandro per averci dato anticipazioni sul capitolo extra prima ancora che potessimo metterci le mani sopra qui a Torino.
Artwork di Sadamoto
In attesa dell’articolo sull’edizione giapponese del volume 14, parcheggiamo temporaneamente qua alcune illustrazioni tratte dallo Special Booklet di Youshiyuki Sadamoto incluso nell’edizione limited del succitato tankobon. Fino a ora non abbiamo trovato una scansione completa del booklet.
Io sono soddisfatto del finale. La parte che riprende EOE l’ho trovata ben fatta e chiara, forse più comprensibile di quella vista nel film. Sembra che Shinji abbia trovato il luogo in cui essere felice!
Allo stesso tempo però viene suggerita la questione dei loop… che sembra avere un’ulteriore conferma nell’episodio extra.
Non è chiaro se il capitolo extra sia collegato alla storia del manga, se si ambienti prima, dopo o in un universo parallelo, ma offre comunque degli spunti interessanti.
Visto che la storia è targata Khara, ho l’impressione che questo capitolo non sia tutta farina di Sadamoto.
La Yui che compare nelle 28 pagine mi è sembrata un po’ diversa da quella che conosciamo (sempre ammesso che sia la stessa), mentre Mari potrebbe essere quella del Rebuild.
Una cosa è certa, Mari è innamorata di Yui (che infrange cuori a ripetizione!) e la sua presenza nei Rebuild è dovuta anche a questo sentimento.
P.S. Ma questo gusto fetish per occhiali!? XD
Ciao a tutti, complimenti per la rapidità e il dettaglio di questa news!
In questo commento cerco di fare varie considerazioni (per lo più soggettive, ma penso ci sarà anche qualche questione oggettiva), non solo riguardo questo extra, ma più in generale sul vol.14. Quindi il commento contiene spoiler.
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Allora, parto da lontano (quindi è abbastanza noioso) ma cerco di argomentare per bene…
PARTE 1: PREMESSA
Nel 2012 se non sbaglio, iniziai a seguire le scan di Evangelion (i capitoli del 13° tankobon) dato che tra un volume e l’altro passava davvero troppo tempo. All’epoca, dopo che Sadamoto ci aveva tenuti per oltre 10 anni con questo manga, finalmente iniziava a prendere forma il finale. Però la storia non poteva finire con il volume 13, che dalle scan, risultava ben lontano dalla conclusione annunciata da qualche casa editrice straniera (così a random…). Dopo oltre 10 anni, Sadamoto non poteva trattare il third impact, il perfezionamento, la maturazione di Shinji e il finale nel solo volume 13. Sarebbero servite oltre troppe pagine per un solo volume!
Fu allora che per caso scoprii questo sito e fui lieto di leggere che ci sarebbe stato anche un 14° volume. Sadamoto poteva argomentare per bene, tutta la questione del perfezionamento e l’evoluzione di Shinji.
Quindi pian piano uscirono le scan, finché giunse un altro piccolo problema (imho): il brusco passaggio tra i capitoli 91/92 e il capitolo 93 (il mare della vita).
Nei primi 2 capitoli del vol.14 vediamo Shinji perso nella sua disperazione che desidera riportare tutto al nulla, quindi Lilith riduce tutti in LCL e assorbe le anime.
Shinji si sveglia e vede tutte le emozioni umane (nella doppia pagina con tutti i balloon), quindi tutto viene cancellato e si scende nelle profondità del suo inconscio, dove si incontra con Rei.
Qui Shinji rammenta due cose:
1. le parole del padre Gendo, sulle difficoltà di comunicazione tra persone
2. le parole della madre Yui, il figlio sarà colui che dovrà difendere la felicità delle persone
Mixando queste due questioni, Shinji decide di fermare il perfezionamento e sperimentare da sé, non solo le parole di Gendo, ma anche quelle di Yui, soprattutto nell’ottica che Shinji ha solo visto la personalità disadattata di Gendo e quella degli zii, e non ha avuto come pietra di paragone una persona come Yui, che invece ci credeva nel mondo e nella vita e come Shinji stesso ha detto nel vol.14 lei era l’unica persona che gli voleva bene in modo disinteressato.
Per questa mancanza di pietre di paragone positive dopo Yui, Shinji è arrivato sul punto di cancellare tutto, ma poi rammentando la promessa, ha deciso di fermarsi e provare da se stesso (“Anche se mio padre mi ha detto che le persone non potranno mai arrivare a comprendersi a vicenda in modo perfetto, Ayanami, devo sperimentarlo da me stesso, con queste mani…” e qui io aggiungo “perché invece mia madre ci credeva nella vita e mi aveva detto di proteggere la felicità degli esseri umani” che infatti si ricollega al monologo sul treno “anche se non ho mai cercato la speranza non significa che non esista”, semplicemente lui non ha mai avuto esempi concreti di questa speranza); la pecca secondo me, è data dalla brevità dell’analisi psicologica di Shinji compiuta da Sadamoto, nel farlo passare dalla disperazione dei cap. 91/92, alla volontà di fermare tutto dei cap. 93/94.
Sembra quasi che Shinji fermi tutto perché “me lo ha detto mamma!”… sia chiaro, non che mi aspettassi un’analisi psicologica paragonabile a quella degli episodi 25/26 della serie tv, per la quale Anno si era rifatto a testi di psicologia, però qualcosa di più da Sadamoto me lo aspettavo l’anno scorso.
Quindi abbiamo il capitolo sul contatto umano, quello sulla spiaggia mistica e il last stage; poco più di 150 pagine, per il volume conclusivo.
Qui parte un po’ di amaro in bocca. Dopo oltre 10 anni, il volume conclusivo ha circa una ventina di pagine in meno rispetto agli altri volumi.
Spesso i volumi finali sono quelli con più pagine (o perlomeno le stesse), dove il climax giunge al culmine e i nodi si sciolgono, svelando il senso di tutto e arrivando alla conclusione. Qui no.
Ciononostante ho apprezzato la risoluzione e il modo di far finire la storia inventato da Sadamoto (si veda il mio commento del 18 dicembre 2013 qui https://distopia-eva.org/2013/06/fine-del-manga-di-evangelion-last-stage-su-young-ace-di-luglio-2013/), che risulta concettualmente affascinante, tuttavia sentivo che il finale era stato troppo sbrigativo; Shinji che cambia idea da un capitolo all’altro, l’incontro sulla spiaggia e il discorso di Yui molto sintetico, ed un finale bello ma forse un po’ rapido: gli altri personaggi? questo mondo nuovo è nato nelle epoche, come ipotizzavamo io e Hikari (alla Ideon) oppure no? … insomma secondo me con altre 20 pagine sistemate qua e là, Sadamoto poteva sistemare meglio tutto ciò e il volume avrebbe avuto un numero di pagine pari a quello dei suoi predecessori.
Arriva quindi la news delle 28 pagine inedite. Ottimo!
Così come con il 14° volume Sadamoto aveva potuto raccontare il finale con calma, senza dover sintetizzare tutto nel 13° volume, ora queste inedite 28 pagine potevano integrare al meglio le lacune suddette (imho) del tankobon conclusivo.
Pensai a varie ipotesi, che magari Sadamoto poteva aver preso in considerazione:
1. le pagine sarebbero state distribuite tra i vari capitoli, e.g. una decina di pagine per il capitolo 93 in cui viene ampliato il passaggio di Shinji dalla disperazione di voler nullificare tutto, alla sua scelta di fermare il perfezionamento; qualche pagina per ampliare il capitolo sulla spiaggia, magari fornendo al lettore una visione della rinascita della vita sulla Terra e spingendo sul concetto di ripetizione degli eventi, citato da Yui nello stesso. Infine integrare ulteriori pagine nel capitolo conclusivo, magari mostrando più pensieri di Shinji, o mostrando qualche altro personaggio…
2. tutte le 28 pagine, avrebbero formato un intero capitolo inedito.
In questo caso, avevo pensato che Sadamoto potesse usare il capitolo in 3 modi principali:
A – come capitolo tra il 92 e il 93, in cui viene mostrata per bene l’evoluzione psicologica di Shinji, per fargli maturare la scelta di fermare il perfezionamento e accettare la vita.
B – come capitolo di legame con il Rebuild, ad esempio tra il capitolo 94 e il 95/ oppure tra il 95 e il last, in cui ci viene mostrata la vita sulla Terra che rinasce, facendo vedere varie epoche, mentre Yui parla con Shinji sulla spiaggia mistica (vorrei ricordare che nel vol.11 Sadamoto ha disegnato Gandhi, Hitler, le torri gemelle… insomma, buttare qualche pagina per mostrare la rinascita della vita (e non solo la farfalla, la rosa e i pesciolini) e l’evoluzione della civiltà (egiziani 2.0, greci 2.0 e così via) l’avrei apprezzato)… poi Shinji che si volta verso la luce “addio, papà, mamma”, ci si butta dentro come nel vol.8 e stacco.
Quindi focus su Yui e Gendo nell’Eva 01 o meglio, nella dimensione/livello di realtà spirituale/divina rappresentata dalla spiaggia, e quindi grazie all’escamotage di essere a rango divino, sarebbe stato bello, imho, mostrare Yui che spiegava a Gendo le parole che aveva detto a Shinji sul nascere, morire e rinascere.
Quindi tramite Yui, il lettore avrebbe potuto visionare la messa in pratica della frase di Anno, che fa da base al Rebuild, creando un legame tra serie tv, manga e Rebuild stesso:
“Eva è una storia che si ripete. E’ la storia di un protagonista che, malgrado la reiterazione delle stesse esperienze, si rialza costantemente. E’ la storia di un tentativo, quello di avanzare, di procedere almeno solo di un passo.”
DA QUI IN POI SONO SPECULAZIONI SU TEORIA DEL LOOP/UNIVERSI ALTERNATIVI
Ora, non so cosa abbiano in mente con il Rebuild, infatti come osserva Hikari si parla di universi/realtà (e quindi storie) parallele o di loop nello stesso universo? E se sono loop, come avvengono?
Lasciando per un attimo da parte gli universi alternativi (per poi riprenderli dopo) focalizziamo l’attenzione sul loop all’interno dello stesso universo: magari l’idea è che la vita nasce sulla Terra, poi si evolve fino ad arrivare all’epoca in cui avviene l’estinzione (rappresentata dall’Impact) e quindi il ciclo si ripete:
– sia spiritualmente, nel senso che le anime si reincarnano… ricorda il Samsara Buddista;
– sia fisicamente, nel senso che le forme di vita nascono, evolvono in varie civiltà, e poi provocano l’estinzione e quindi tutto ricomincia nei millenni… questo ricorda Ideon, ricorda la spiral nemesis di Gurren Lagann, ricorda Nausicaa di Miyazaki (soprattutto l’ultimo volume, quando Nausicaa incontra gli antenati) che Anno amava e ama a tal punto, dal voler fare inizialmente Eva come un prequel di Nausicaa*;
– sia filosoficamente, nel senso che si concretizza il concetto di reiterazione degli eventi
(es. Nietzsche), che possono incorrere nella vita degli esseri umani di qualsiasi epoca… come avevo accennato nel commento del 18 dicembre 2013, Shinji1 raggiunge la maturità e la presa di responsabilità nel fermare l’impact, Shinji2 tramite le esperienze avute nel nuovo mondo raggiunge la stessa maturità di Shinji1, nel monologo interiore sul treno (cercare la speranza) e in quello finale (inizierò a camminare nonostante il freddo etc…).
Tutto ciò, si poteva mostrare/canonizzare brevemente in questo capitolo di 28 pagine, tramite flash su alcuni loop della vita all’interno dello stesso universo, o tramite la visione di storie alternative in universi paralleli, rappresentabili ad esempio come bolle di sapone che si librano in un multiverso (e.g. Il bulk della teoria delle brane).
C – come capitolo di epilogo che mostra Shinji adulto (tipo Simon in Gurren lagann, tipo Naruto Hokage nel manga di Kishimoto)
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PARTE 2: EXTRA STAGE
Fatta questa lunghissima premessa, piena di sensazioni e idee soggettive, arriviamo finalmente al contenuto di queste 28 pagine.
Sono molto deluso che Sadamoto abbia sfruttato le pagine inedite in questo modo, ma non perché non abbia seguito per filo e per segno ciò che mi sarebbe piaciuto leggere.
Non mi è piaciuto perché questo extra appare totalmente sconnesso con ciò che il manga è stato finora.
Ad esempio, Leiji Matsumoto che ha inventato il Galaxy 999, Capitan Harlock etc. intreccia i personaggi del Leijiverse da una storia all’altra, però in questo caso è tutto autocontenuto all’interno di una stessa storia (es. quando guardiamo Galaxy Express 999 – The Movie, non si ha un senso di fuori posto, è tutto autosufficiente nella stessa storia).
Ma qui con il manga di Eva, Sadamoto ha fatto una cavolata (secondo me).
Ha introdotto un personaggio, che solo chi segue Rebuild può conoscere, un personaggio che non è mai (MAI) stato mostrato nella serie originale del 95.
Si potrebbe dire che eh ma Sadamoto ha mostrato il fratello di Kaji o ha fatto nascere Asuka in provetta, o ancora ha modificato la battaglia tra eva series e eva 01, o ancora ha modificato il personaggio di kaworu… sì, tutto perfetto e infatti queste differenze avevano un senso nell’ottica che il manga è un universo parallelo o un loop differente rispetto a serie tv e Rebuild.
Mari introdotta in questo modo è sconnessa, se non viene fatta una versione cartacea del manga di Rebuild.
Così è puro fan service, solo questo, 28 pagine buttate solo per canonizzare un personaggio che compare nel Rebuild…
È un collegamento tra media diversi, come dice Hikari nelle considerazioni, ok. Ma è anche un’operazione di marketing, imho, piuttosto triste, che da una parte sembra il contentino per i fan che ancora non hanno notizie sul quarto film del Rebuild, dall’altra mi dà l’idea ancor più sgradevole che possa essere un pezzo di puzzle messo nel manga per non metterlo in Final, perché tipo Anno non l’ha potuto/voluto includere, essendo impegnato a disegnare duetti all’arpa tra Pen Pen e l’asinello.
Ma andiamo più a fondo:
Chi ha visto il Rebuild già conosce Mari e ok, quindi quando la vede nel manga dice “ah guarda, c’è Mari! Miao, miao!” e pensa, così come stiamo facendo noi, al collegamento manga – rebuild, teorie di loop o universi paralleli, o chissà che altro… però se guarda l’autosufficienza del manga, osserva quanto questo extra sia sconnesso nella narrazione interna.
Chi non ha visto il Rebuild non conosce Mari e quindi questo capitolo appare privo di senso, se non nell’ottica di inquadrare Mari solo con le nozioni date dal manga: una studentessa innamorata di Yui, che parte per l’Inghilterra e pregherà affinché la sua senpai sia felice insieme a Gendo. WTF!? Che c’entrava tutto questo!?!?
Fammi vedere l’evoluzione di Shinji, o gli altri personaggi noti, o i dettagli della giovinezza di Yui e Gendo, ma non introdurre un personaggio a buffo! XD
Ok tutto molto bello, però diamine è scollegatissimo dalla narrazione interna del volume 14.
In entrambi i casi, sia si conosca o meno il Rebuild, questo extra appare sconnesso dalla narrazione interna del volume 14.
Voglio essere chiaro per non essere frainteso: il capitolo extra in sé mi piace molto, perché personalmente amo molto gli episodi che riguardano gli adulti della storia, da Yui a Gendo, dal trio Misato, Kaji, Ritsuko, a Fuyutsuki e così via.compaiono Yui e Gendo,
Ed in questo caso è interessante che l’extra metta in luce un pezzo del puzzle che mancava: il motivo per cui Yui avesse trovato Gendo “meritevole di affezione”, sottolineando e ampliando quanto lei stessa avesse già detto a Fuyutsuki.
Così come mi piace tantissimo la presenza di Mari che dialoga con Yui, che mette in mostra un legame con Rebuild ed eventualmente con la teoria del loop o degli universi paralleli o del quello che sarà.
Tuttavia l’amaro in bocca che mi rimane è duplice: da una parte, il volume conclusivo in sé rimane di 150 pagine, perché questo extra resta sconnesso sia rispetto al “tempo” in cui avviene l’impact, in quanto racconta un episodio del 1998 e quindi risulta slegato dalle vicende raccontate nel volume 14 ( Yui e Fuyutsuki al lago o la nascita di Shinji, sono molto più in tema), che si concentrano sul percorso di Shinji, sia risulta appeso così in modo random a livello puramente narrativo.
Dall’altra parte, risulta l’inserimento di un personaggio, Mari, che solo riunendo serie tv, manga e Rebuild ha senso.
Ad esempio, in molti sono stati delusi dal finale di Lost, perché non forniva direttamente le risposte. Tuttavia Lost (lungi da me considerarlo un capolavoro), è un puzzle in cui confluiscono tre cose: la serie tv, l’enciclopedia e la parte canonizzata di Lost Experience (equazione di Valenzetti). Sono tre media differenti, ma la serie tv risulta autosufficiente. L’enciclopedia risulta un aiuto, come potrebbero essere i booklet di Evangelion per la serie tv e non una cosa sconnessa che parla d’altro.
Il capitolo extra così come presentato rimane sconnesso, se non nel fatto che le preghiere di Mari alla fine si sono avverate, ed infatti Yui e Gendo rimangono insieme, non come nella serie tv, dove lo 01 mozza la testa del comandante della Nerv.
SPECULAZIONI PERSONALI SULL’EXTRA E L’EVENTUALE SUSSISTENZA DI LOOP O UNIVERSI ALTERNATIVI
Se e dico se, l’extra era/è un modo per creare un ponte con il Rebuild (1) e per dare sussistenza alle teorie di loop/universi paralleli (2), un modo secondo me più consono di canonizzare Mari e questi punti, senza far apparire il tutto come troppo sconnesso (perché ciò che sto giudicando è solo e unicamente il grado di sconnessione dell’extra rispetto al manga, che risulta troppo marcato), poteva essere, per rimanere in tema “How I met your…” (che non ho visto), mostrare Mari sia nel mondo pre-impact che discute con Yui al college, sia nel last stage, ad esempio alla stazione che guarda Shinji da lontano tipo da sotto un ombrello giallo che la ripara dalla neve^^
Anche in questo caso però, rimarrebbe alquanto WTF la presenza di Mari nel manga, che ci fa lei? Perché parla con Yui? Perché poi è alla stazione?
Affinché questo motivo di appartenenza al manga, non si debba cercare da un’altra parte, la risposta o un suo abbozzo deve essere interno al manga. Quindi ad esempio (faccio un’ipotesi), se Mari è una viaggiatrice temporale, o tra universi paralleli o tra loop o quello che è, si doveva accennare a questo.
Degli esempi concreti potevano essere: accennare il discorso del loop o universi paralleli nel dialogo tra lei e Yui al college, oppure far intendere implicitamente che la sedicenne veniva da un altro mondo, magari tramite un suo pensiero interiore o tramite diretta rivelazione a Yui, oppure utilizzare la foto di Evangelion 3.0 di Mari e Yui insieme con Shinji appena nato (nel caso in cui la foto di 3.0 appartenga al mondo di 3.0), mostrando Mari che la osserva e che fa un riferimento ad un altro mondo (dato che Yui nell’incontro al college non ha ancora avuto Shinji), o ancora, se la foto di 3.0 è scattata nell’universo manga, allora vedere lo scatto di quella foto nel manga e al contempo vedere Mari che guarda una foto analoga che portava con sé dal suo mondo di provenienza, e così via… insomma idee se ne trovano a cestini!
In questo modo anche chi non ha visto Rebuild, ne capiva il senso, perché vi è il riferimento internamente al manga, che Mari viene da un altro mondo.
Però ancora questo non bastava per accettare la comparsa random di Mari nel volume conclusivo. Quindi, era anche necessario indicare il motivo del suo spostarsi tra mondi.
E qui, secondo me poteva dire una frase che andava ad integrare quella che dice effettivamente nell’extra a Yui: “pregherò perché tutto vada bene”.
La frase di integrazione poteva essere pronunciata nel last stage sotto un ombrello che la ripara dalla neve, mentre osserva Shinji alla stazione, dicendo una cosa tipo:
“viaggio per assicurarmi che tutto vada bene, da un mondo all’altro… e qui le mie preghiere (del 1998 fatte a Yui) si sono avverate” (tipo Madoka).
Unificando tutto ciò con le parole di Yui sulle rinascite nel capitolo 95, la presenza di Mari risultava autosufficiente internamente al manga.
Ma così come ci è stato dato, mi lascia l’amaro in bocca del contentino, dell’essere un extra non autosufficiente internamente al manga, dell’essere una mossa di marketing e dell’aver utilizzato così le 28 pagine.
Poi oh, a me già andava bene il finale scritto in 150 pagine eh, però dato che c’erano queste 28 pagine in più, facciamo almeno una narrazione internamente coerente.
Certo, il livello di dettaglio e cura del tratteggio psicologico con cui Sadamoto ha scritto la sua storia e i suoi personaggi, non è paragonabile a quello della serie tv, ma trovo che abbia comunque dei validissimi contenuti (una cosa che mi è mancata, ad esempio, è il non aver fatto dei momenti Misato/Kaji/Ritsuko come quelli rappresentati nella serie tv (“Bugie e Silenzi” quando sono in quella specie di Lounge Bar, oppure la passeggiata Misato-Kaji, o ancora Ritsuko-Misato e i magi nell’episodio di Ireul, o il campo di cocomeri di Kaji con il concetto del “coltivare”)… insomma tra le varie cose mi è dispiaciuto che Sadamoto non abbia anche inserito i momenti tra i personaggi adulti, che secondo me davano una visione a più ampio respiro… ma magari di tutto ciò ne scriverò in un eventuale articolo sui pro e i contro soggettivi, riscontrati nel manga).
—
NOTE
*
Ho letto la news in cui Anno parla di come il Proposal si era evoluto, per arrivare a voler fare un film dopo Death & Rebirth (EoE) e mi sembra che la nebbia si stia diradando e stia diventando abbastanza chiara l’idea totale di Anno riguardo Eva.
Esseri umani contro gli angeli, Impact, mondo post-impact e sopravvivenza.
In pratica nel Rebuild sta delineando una storia di questo tipo che risulta come l’unione tra Evangelion tv (lotta con gli angeli + Impact), Nausicaa manga (mondo post-impact e sopravvivenza), con in più l’aggiunta della ciclicità o degli universi paralleli, inserendo anche elementi di Nadia [geroglifici, civiltà antica (monoliti della Seele mai visti in forma umana, angeli che più che apparire come interessati a fondersi con qualcuno sembrano un sistema di sicurezza che attacca per scongiurare l’impact … se non erro, in un’intervista inglese avevo letto che nel Proposal o forse era Kaworu nel videogioco per ps2, gli angeli erano un sistema di sicurezza per evitare che l’uomo accedesse alle rovine di Arka e attuasse il perfezionamento)] etc… la curiosità è quindi: quale nuovo messaggio vuole dare Anno? Come vuole fermare il loop?
Si vedrà, speriamo non troppo il là ^^
NB: riguardo il mio commento sull’extra, tutto si basa sull’ipotesi che Mari sia una viaggiatrice tra loop/universi paralleli… se così non fosse, le mie speculazioni sull’utilizzarla nel manga facendo vedere foto con Yui relative ad un altro universo, o facendole dire di essere di altri mondi e bla bla bla, non avrebbero senso.
In tal caso, rimango comunque dell’idea che il legame tra manga e Rebuild si sarebbe dovuto realizzare in modo tale da far risultare la narrazione interna al manga autosufficiente, in che modo non lo so, però chiaramente era necessario uno spoiler sulla struttura che sta alle fondamenta del progetto Rebuild.
Certo, sarebbe stato uno spoiler su Rebuild, ma così internamente l’extra appare davvero sconclusionato, e trovo sia un po’ bruttino inserire un pezzo del puzzle nel manga, senza che questo trovi chiarezza in esso.
Sicuramente (o forse no?! XD) quando il Rebuild sarà completo, questo extra stage dovrebbe risultare chiaro, però mi scoccia un po’ che per capire un extra del manga mi debba rifare ad un film…
Ciao, e scusate il papiro infinito XD
ps. in tutto ciò, leggere dal vivo il volume finale mi ha commosso, altro che scan T_T …
Non sarà un capolavoro di manga, però, Sadamoto oltre a qualche sbavatura o superficialità di qua e di là, ha, imho, comunque inserito tantissime parti molto belle (alcune forse persino migliori rispetto alla serie tv) e quindi trovo sia un buonissimo manga nonché una piacevolissima (a tratti ottima) versione della storia di Evangelion!
Ora… necessito di una super lettura dal 1° volume all’ultimo! :-)
Cavoli simone ha scritto un botto! XDDDDDDD
Ok, mi avete chiesto di commentare, quindi salto il commento sul finale del manga, su cui ho già detto fiumi di parole che si condensano con un “sì, mi piace, è molto bello e pieno di tanta gioia e speranza per il pubblico di lettori in modo che riescano ad affrontare il futuro a testa alta” e passiamo al commento dell’Extra Stage.
Per parlare di questo stage aggiuntivo però bisogna obbiettivamente fare salti a tappe, dalla creazione di Evangelion a tutto quello che ne è giunto in seguito, fino al Rebuild.
Sebbene non abbiamo alcuna fonte che attesta che Mari fosse un personaggio ideato e non inserito nella prima serie classica, anche a causa della mancanza di possibili sketch, dall’intervista con Sadamoto siamo venuti a sapere che Evangelion in soldoni sarebbe dovuto essere una specie di Sailor Moon… un gruppo di ragazze che combattevano salvando l’umanità… grazie al cielo poi si è trasformato da questa idea di base nell’opera d’arte che è attualmente conosciuta. E’ possibile che già all’epoca esistesse Mari assieme a Rei e Asuka, ma finché non ribecco Sadamoto o incontro Anno, non potrò mai confermarlo, e neppure confutarlo.
La presenza di Mari però compare persino in Anima, in cui si ritrovano parecchi degli elementi che abbiamo poi visto nell’ultimo Rebuild.
Ma chi è realmente Mari?
Nei film ci vengono dati indizi sul fatto che sia collegata agli Eva, che sia più vecchia di quanto non faccia pensare e sia rimasta così a causa della “Maledizione degli Eva” (probabilmente inventrice e prima cavia dell’LCL), che conoscesse Yui e Gendo in passato (visto che in giapponese lo apostrofa Gendo-kun, ovvero con un onorifico che si utilizza verso un uomo/ragazzo più o meno coetaneo).
Come personaggio è talmente sfaccettato e ha così poco screentime, che non lo si riesce davvero ad inquadrare e quest’altra sfaccettatura di Mari innamorata di Yui al punto di farle il dispetto di rubarle gli occhiali (ma immagino fosse più per tenere un oggetto che le ricordasse la persona cara visto che a breve sarebbe partita in Inghilterra).
In definitiva: Mari è sempre esistita e sempre esisterà in Evangelion.
E’ sempre esistita in ogni universo parallelo, in cui ha conosciuto da giovane Gendo e Yui, anche se non ci è stato mostrato. Questo è un dato di fatto. Che nella serie classica non ci venga fatto vedere, importa poco. Sadamoto la inserisce volontariamente in continuity e a mio avviso non per mero clientelaggio da parte di Anno o di khara. Evangelion ha sempre tirato un sacco di denaro, non c’era certo bisogno di questo capitolo per tirare l’attenzione sui Rebuild. Chi ama Evangelion (e dico AMA, non “ha visto la serie animata e magari in maniera approssimativa” e dice di amarlo) ha visto i rebuild, anche questo è un dato di fatto.
E’ come dire che sei ghiotto di cioccolata, tua madre ti porta dei baci perugina in camera e tu non li tocchi. Sarebbe un comportamento masochista e assurdo. XD
Teoria del Loop
Ora passiamo alla cara e amata Teoria del Loop. È possibile che attraverso un qualche processo sia stata possibile una trasmigrazione senziente di anima (tamashii no refrain- una ripetizione dell’anima) e ricordi da un loop all’altro. Ma questo com’è possibile? Che prove ci sono?
Kaworu è uno dei primi elementi che può attestare questa teoria. Lui ricorda i passati loop che ha sperimentato e “questa volta” vuole davvero riuscire a rendere Shinji felice.
Mari è un’altra dei possibili candidati. Sembra quasi che sappia come volgerà la storia e che intenzioni abbia il cucciolo della Nerv, ma sarà davvero così? E se il suo fosse solo istinto primordiale?
Ma allora cos’è che rende Mari così?
Una delle possibili idee che m’era venuta all’epoca è che Mari fosse la vera arca alternativa agli Eva, ovvero il contenitore dei codici genetici (miao) animali e umani. La sua sopravvivenza significa la sopravvivenza della testimonianza della vita sulla Terra.
L’altra teoria era che Mari avesse viaggiato per dimensioni attraverso il buco nero che si sprigiona durante l’Impact. Anche questa è una teoria abbastanza “tirata” e con pochi indizi utili.
L’ennesima teoria è che lei fosse riuscita a diventare dio in uno dei tanti loop e a mantenere la coscienza di sé, in tal modo fissando i propri ricordi nello spazio e nel tempo per i propri futuri loop (Shinji in effetti perderebbe volutamente i ricordi dopo essere divenuto dio, forse anche a causa del senso di colpa).
Spero di essermi spiegato, ma temo di non poterci riuscire a parole.
Se la teoria del Loop è giusta, comunque, il vero finale dovrebbe essere proprio quello del manga, che chiude in maniera positiva senza possibilità che Shinji diventi ulteriormente dio, dato che ha già riportato non tanto il mondo indietro nel tempo, visto che i monoliti series esistono, ma ricreato il mondo e tutti i suoi abitanti sul piano fisico proprio al termine dell’Impact.
Amen.