L’indistruttibile Studio Gainax (Callum May – ANN)
Tra febbraio e marzo 2018 su AnimeNewsNetwork è stata pubblicata una serie di articoli scritti in lingua inglese da Callum May e dedicati alla storia dello Studio Gainax: questa retrospettiva ha fatto emergere interessanti dettagli che non sono di pubblico dominio e che sono indispensabili per comprendere non solo la genesi di Evangelion ma anche e soprattutto lo sviluppo dell’industria dell’animazione giapponese. Alcuni lettori ci hanno chiesto di tradurre gli articoli in italiano e abbiamo accettato di buon grado, in quanto questi testi vanno a completare il lavoro di ricerca a 360 gradi che Distopia svolge da sempre non solo su Evangelion ma su tutto quanto lo riguarda, anche alla luce delle attuali vicissitudini della Gainax.
L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di pubblicare una traduzione al mese.
Tenendo come punto fermo la fedeltà di traduzione, abbiamo reso più armoniosi alcuni periodi e abbiamo corretto alcune inevitabili imprecisioni del testo originale.
In questo quarto e ultimo articolo vengono affrontate le vicende della Gainax dal post-Evangelion al 2018.
Indice L’indistruttibile Studio Gainax
Parte 1 – Parte 2 – Parte 3 – Parte 4
L’ex presidente della Gainax Takeshi Sawamura è stato arrestato per l’occultamento di un miliardo e mezzo di yen di guadagni per aver gonfiato artificiosamente i costi di produzione di Neon Genesis Evangelion. Dichiarando un profitto minore, la Gainax riuscì a non pagare 560 milioni di yen di tasse aziendali. Tale regime fiscale durò per due anni, ma anche dopo che fu scoperta l’evasione, lo studio continuò a stare sulla cresta dell’onda.
1998 – La Gainax dopo Evangelion
Sebbene uno dei presidenti dello studio fosse al momento in galera, la Gainax era finalmente diventata una compagnia che era in grado di produrre animazione con costanza. Una pausa di quattro anni come quella che ci fu tra Nadia – Il mistero della pietra azzurra e Neon Genesis Evangelion non avvenne mai più, ma ne riparleremo più avanti. Invece di focalizzarsi su una serie soltanto, la Gainax fu improvvisamente in grado di proporre diverse serie contemporaneamente e aspettarsi che una o due venissero accettate, per poi scoprire che gli sponsor e gli investitori le avevano approvate tutte quante. La Gainax dopo Evangelion era uno studio impegnato come non era mai avvenuto in precedenza.
Nel 1998 a Hideaki Anno fu offerta la possibilità di dirigere l’adattamento del manga Le situazioni di Lui & Lei. Anno era così abituato a creare i propri progetti originali e a poter espandere le proprie idee e interpretazioni che l’autrice del manga ritenne che Anno si fosse spinto troppo oltre e si fosse soffermato sugli aspetti sbagliati del materiale originale.
Nei primi anni della Gainax, Kazuya Tsurumaki era considerato il pupillo o il sostituto di Hideaki Anno: avendo inizialmente lavorato come animatore su molti episodi di Nadia – Il mistero della pietra azzurra, continuò a dirigere diversi episodi di Neon Genesis Evangelion, tra cui gli ultimi due; comunque, sebbene fosse stato coinvolto come co-regista della prima parte del film The End of Evangelion, Tsurumaki sostenne che il finale televisivo originale fosse buono e che il film non fosse necessario.
Fu solo nel 2000 che Tsurumaki fece finalmente il proprio esordio registico con la serie OVA in sei parti FLCL. Anche con i problemi relativi a Le situazioni di Lui & Lei, l’amico di Anno alla King Records era ansioso di accettare nuove proposte da parte dello studio. Dopo aver ultimato il lavoro su Evangelion, fu Anno a proporre a Tsurumaki di trovare una nuova idea per una serie animata che potessero lanciare: questo fu un grosso stress per un regista esordiente e gli ci volle un anno prima di potersi finalmente decidere su un’idea; il consiglio di Anno fu quello di non preoccuparsi che piacesse a tutti o meno e di concentrarsi esclusivamente sul realizzare qualcosa che Tsurumaki volesse creare.
Il risultato fu una serie con un ritmo intenso, una lettera d’amore per svariate subculture o per gli otaku. FLCL fu una serie che anche Tsurumaki in persona sostenne di aver guardato più volte e ammise che non era facile da capire. Come molte altre produzioni Gainax, segnò una rottura rispetto alla tradizione e in seguito fu considerata una di quelle serie folli che fu approvata solamente allo studio che aveva realizzato Evangelion.
2004 – La Gainax punta al Top… ancora una volta
Nel 1999 il presidente dello studio Hiroyuki Yamaga annunciò di stare scrivendo una trasposizione letteraria di Aoki Uru da cui sarebbe stato tratto un anime in uscita nel 2003: la trasposizione sarebbe stata composta da sette parti e l’ottava sarebbe stata adattata in un film d’animazione. Ad ogni modo divenne troppo impegnato e non riuscì a concludere il progetto, di cui scrisse solamente tre storie brevi: nel 2002 si occupò di scrivere due serie Gainax, Mahoromatic e Abenobashi – Il quartiere commerciale di magia, dopo averle proposte a investitori entusiasti di lavorare con lo studio di Evangelion.
Bandai Visual aveva contattato la Gainax per un seguito di una delle loro serie classiche per il ventesimo anniversario dello studio, ma non si trattava di Aoki Uru di Yamaga: Bandai voleva produrre Punta al Top 2! DieBuster, un sequel degli OVA del 1988 di Hideaki Anno, GunBuster; il problema era che non c’era nessuno alla Gainax che potesse dirigerlo dopo aver lanciato così tante nuove serie: Anno stesso all’epoca era impegnato a dirigere un film live-action di Cutey Honey e così toccò al sostituto di Anno, Kazuya Tsurumaki, la regia di un’altra intensa serie OVA originale. Venne proposto di realizzarla come serie TV, ma ci si accordò sulla produzione di sei episodi di una serie OVA, proprio come l’originale GunBuster.
Realizzando DieBuster come OVA anziché una serie TV fu possibile renderlo una sorta di evento della durata di due anni con un rilascio periodico di episodi; ciò permise inoltre che Hideaki Anno potesse partecipare successivamente, quando aveva tempo libero. Per concludere il progetto nel 2006, Gainax produsse una versione cinematografica sia di GunBuster sia di DieBuster con un rimontaggio di entrambe le serie OVA. Nel frattempo, mentre gli appassionati si accalcavano al cinema, Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki si preparavano ad affrontare la loro sfida successiva.
2006 – Addio, Studio Khara. Ciao, Gurren Lagann.
All’inizio si riteneva che lo Studio Khara fosse stato creato come una sezione dello Studio Gainax dove si potesse creare un sequel o un ennesimo finale di Neon Genesis Evangelion. Nessuno fu sorpreso dalla notizia che Hideaki Anno stava nuovamente lavorando a Evangelion, poiché la serie costituiva una parte importante della sua carriera di regista, ma il vero shock ci fu quando fu chiaro che Anno stava lasciando la Gainax per realizzarlo. Anno era convinto che per dar vita a una nuova visione di Evangelion fosse importante trasferirsi in un nuovo studio di produzione: la Gainax avrebbe comunque collaborato ai film ma la Khara avrebbe condotto la produzione.
Alla Gainax si stava creando un ciclo: la vecchia guardia crea un’opera celebre, se ne va e dà a una nuova generazione la possibilità di creare le proprie opere. Il problema era che i finanziamenti seguono gli autori. Il contatto con la King Records che permise alla Gainax di far partire la produzione di Neon Genesis Evangelion e FLCL era un contatto specifico di Hideaki Anno e non della Gainax. Lo studio avrebbe faticato a trovare sponsor per nuovi progetti se i loro tentativi di dare risalto alle nuove generationi si fossero rivelati infruttuosi.
Quando Yosuke Toba, produttore della Aniplex, entrò nell’industria dell’animazione, si era posto tre obiettivi che desiderava raggiungere: voleva lavorare con Hayao Miyazaki, con Jun Maeda e con la Gainax. A quell’epoca aveva già lavorato come assistente regista a Il castello errante di Howl di Miyazaki e così il suo prossimo passo era quello di lavorare con la Gainax. Come lo staff più giovane dello studio si era unito alla Gainax perché era ispirato dalle sue produzioni, così era giunto il momento in cui anche gli sponsor nutrivano un profondo rispetto nei confronti dello studio. Quando la Aniplex ricevette una proposta generica da parte del regista di Dead Leaves, Hiroyuki Imaishi, relativa a un anime mecha della Gainax intitolato Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, Toba salì a bordo per dare il suo contributo.
Hiroyuki Imaishi ebbe un approccio simile a quello di Kazuya Tsurumaki in quanto decise immediatamente di creare qualcosa di intenso e non convenzionale. A quell’epoca Imaishi stava lavorando alla Gainax da oltre dieci anni e durante quel periodo aveva accumulato varie ispirazioni. Certamente, molto del resto dello staff principale era composto da membri dello staff della Gainax che avevano trascorso anni ad apprendere da Evangelion e FLCL. Il risultato fu un fenomeno culturale che ancora oggi è considerato una delle più grandi proprietà della Aniplex ed è una serie il cui appeal Imaishi ha provato a ricreare per anni.
2011 – Addio, Studio Trigger. Ciao… c’è qualcuno laggiù?
Nel 2011 una grossa parte dello staff della Gainax che aveva lavorato a Sfondamento dei cieli Gurren Lagann abbandonò lo studio assieme a Hiroyuki Imaishi e al produttore Masahiko Otsuka per fondare lo Studio Trigger. Lo studio sarebbe stato supportato da una partnership con gli studi Sanzigen, Liden Films e Ordet, e Yosuke Toba aveva detto in anticipo che la Aniplex avrebbe supportato le produzioni della Trigger. Nel frattempo al character designer Atsushi Nishigori era stata offerta la possibilità di lavorare alla A-1 Pictures su un adattamento di The Idolmaster, portando con sé un altro team di talentuosi animatori Gainax.
Il ciclo si riproponeva e il primo regista scelto per rappresentare la nuova generazione della Gainax era Yutaka Uemura, un artista della CG e un regista di episodi della Gainax: il suo progetto fu la serie del 2011, Bibliotheca Mystica de Dantalian, un adattamento di una light novel fantasy prodotta dalla Kadokawa. Senza il supporto della Aniplex o della King Records per creare serie originali, la Gainax non fu più in grado di proporre folli idee come quelle a cui era abituata e di vedersele approvate. Avendo fatto il suo esordio come regista, Yutaka Uemura lasciò la Gainax dopo aver completato la lavorazione di Dantalian; Uemura ha successivamente diretto Punch Line con la Mappa e con Kotaro Uchikoshi, il creatore della serie di videogiochi Zero Escape.
Con la nascita della Khara, della Trigger e con l’uscita di singoli artisti talentuosi, la Gainax non aveva più il tipo di staff creativo che poteva ottenere l’approvazione di una serie solamente per la propria fama. Nel 2012 lo studio produsse Medaka Box con il veterano Gainax Saeki Shoji. A differenza dei registi precedenti, Shoji non ha la fama di andare oltre i limiti, essendo piuttosto un regista molto più convenzionale rispetto ai suoi predecessori. Di recente è stato scelto per dirigere un progetto Gainax del 2015 in collaborazione con la compagnia automobilistica Subaru, Wish Upon the Pleiades.
A causa della mancanza di fondi e di supporto, la produzione della Gainax è diminuita drammaticamente a una serie l’anno, di cui la maggior parte consisteva in adattamenti. Con molto più tempo a disposizione, Yamaga ricominciò a lavorare ad Aoki Uru: negli anni Novanta doveva essere essere diretto da Hideaki Anno, ma dopo che quest’ultimo ha fatto capire chiaramente di non essere più interessato, il film sarebbe stato diretto da Hiroyuki Yamaga in persona; nel 2014 il regista annunciò che il film sarebbe uscito nel 2018 con un cortometraggio di sei minuti in uscita nel 2015 intitolato Aoki Uru: Overture, ma questo non si verificò. Nel 2017, Hiroyuki Yamaga aveva appena iniziato a lavorare alla sceneggiatura.
2017 – La Khara tocca un NERV…o scoperto
Per la Gainax non era insolito non essere in grado di pagare altre compagnie di animazione: la Gainax non pagò i co-produttori della Group TAC per Nadia – Il mistero della pietra azzurra fino al ricevimento dei corposi profitti di Evangelion negli anni successivi. Allo stesso modo, erano costantemente in ritardo nel pagare il vicepresidente della General Products USA Lea Hernandez, nel 1989. Inoltre nel 1992 il presidente dello studio disse a tutto lo staff, nel 1992, che la Gainax non sarebbe più stata in grado di pagarli, costringendo la maggior parte dei membri a licenziarsi seduta stante. Perciò probabilmente doveva essere chiarissimo a Hideaki Anno che la Gainax non aveva intenzione di restituire in tempi brevi un prestito ricevuto dallo Studio Khara.
Hideaki Anno lasciò la Gainax con l’accordo che il suo Studio Khara avrebbe ricevuto le royalties sulle vendite di ogni progetto Gainax in cui Anno era stato coinvolto; inoltre la Khara aveva prestato alla Gainax all’incirca cento milioni di yen nel 2014. Da allora la Gainax rimase indietro con i pagamenti e per questo venne intentata una causa da parte della Khara; questa fu la seconda causa pubblica contro la Gainax, la prima era relativa ai diritti di un film live-action di Evangelion. Nel 2017 la Gainax perse la causa e venne condannata a pagare allo Studio Khara l’intera somma dovuta.
2018 – Siamo a terra ma non siamo finiti
Oggi lo Studio Gainax è una compagnia frammentata: nel 2014 Takami Akai lasciò Tokyo per fondare un nuovo studio a Yonago, che ora si chiama Yonago Gainax; nel 2016 Yasuhiro Takeda fondò la Gainax West a Kobe, chiusa nel 2017 e incorporata in un nuovo studio a Kyoto chiamato Gainax Kyoto; inoltre c’era un altro team a Fukushima chiamato Fukushima Gainax (acquisito dalla Kinoshita nell’agosto 2018 e ribattezzato con il nome di Gaina), che nel 2016 annunciò il progetto anime Flying Babies per attrarre turisti nella regione; il nucleo principale della Gainax al momento sta lavorando a una trilogia di film basati sulle storie di Leiji Matsumoto, chiamata The Zero Century Trilogy, dopo aver ceduto la lavorazione di GunBuster 3 e di Aoki Uru alla succitata Gaina.
Lo Studio Gainax è una differente entità per molte persone diverse: per alcuni, è un manipolo di irriducibili che continuano a promettere di fare un film su piloti da combattimento che sono anche cavalieri; per altri è un gruppo di pessimi uomini d’affari che hanno reso un inferno le proprie vite; per molti altri è una squadra di creativi leggendari che hanno dato forma agli anime moderni.
Yamaga ha definito la Gainax una scuola dove le persone vanno e vengono, che apprendono mentre lavorano presso lo studio e se ne vanno quando sono in grado di stare in piedi da soli: è questo il motivo per cui, se anche la Gainax dovesse scomparire come compagnia, le idee e l’entusiasmo di un gruppo di giovani universitari che amavano la fantascienza nel 1981 rimarranno sempre parte della storia degli anime.
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