L’indistruttibile Studio Gainax (Callum May – ANN)
Tra febbraio e marzo 2018 su AnimeNewsNetwork è stata pubblicata una serie di articoli scritti in lingua inglese da Callum May e dedicati alla storia dello Studio Gainax: questa retrospettiva ha fatto emergere interessanti dettagli che non sono di pubblico dominio e che sono indispensabili per comprendere non solo la genesi di Evangelion ma anche e soprattutto lo sviluppo dell’industria dell’animazione giapponese. Alcuni lettori ci hanno chiesto di tradurre gli articoli in italiano e abbiamo accettato di buon grado, in quanto questi testi vanno a completare il lavoro di ricerca a 360 gradi che Distopia svolge da sempre non solo su Evangelion ma su tutto quanto lo riguarda, anche alla luce delle attuali vicissitudini della Gainax.
L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di pubblicare una traduzione al mese.
Tenendo come punto fermo la fedeltà di traduzione, abbiamo reso più armoniosi alcuni periodi e abbiamo corretto alcune inevitabili imprecisioni del testo originale.
In questo secondo articolo vengono affrontate le vicende della Gainax durante la produzione di Honneamise, GunBuster e Nadia.
Indice L’indistruttibile Studio Gainax
Parte 1 – Parte 2 – Parte 3 – Parte 4
Lo Studio Gainax è stato uno dei primi studi a gestire parallelamente la produzione di serie animate e di merchandise, non come parte di uno specifico obiettivo, ma piuttosto perché questi erano due hobby presi sul serio dallo staff. Creando merchandise delle proprie produzioni divennero in grado di fare più profitti anziché dover avere a che fare con la gestione delle licenze. I membri della Gainax non furono mai grandi uomini d’affari, ma eccellevano sempre nel trovare modi per vendere.
1985 – La Gainax punta al Top!
La distinzione tra General Products e Studio Gainax non fu mai davvero chiara: erano due compagnie separate, ma fino alla fusione del 1987 operarono come due compagnie distinte che condividevano la maggior parte dello staff. Ad ogni modo la General Products non era solamente uno strumento per trovare fondi, bensì era anche fondamentale per avvicinare altre compagnie di cui era necessario il supporto. Il primo passo della Gainax fu quello di presentare i propri progetti alla Bandai, essendo già in contatto con la compagnia a causa del merchandise realizzato dalla General Products. Contattarono un produttore chiamato Shigeru Watanabe, che divenne uno degli artefici del successo della Gainax per il resto degli anni Ottanta.
Shigeru Watanabe non era il tipo di persona che prendeva decisioni su due piedi: quando la Gainax gli proposte il progetto di un nuovo anime fantascientifico, Watanabe preferì contattare i registi di animazione che stimava. Per molto tempo Watanabe avrebbe contattato Mamoru Oshii, che aveva appena completato il primo OVA della storia, Dallos, chiedendogli opinioni su potenziali nuove opere. Watanabe era appena diventato un produttore dopo aver lavorato alla realizzazione di nuove figure per Bandai e così, per molti anni, avrebbe chiesto consigli, soprattutto a Mamoru Oshii.
Toshio Okada ha successivamente sottolineato con gioia il fatto che l’opinione di Oshii fu assai positiva per la Gainax, poiché Watanabe fece in modo di procurare un bugdet elevato per il film, che da prodotto per il direct-to-video divenne un film cinematografico con l’obiettivo di competere con Nausicaa della Valle del Vento. In effetti anche il titolo del film fu scelto per far nascere confronti tra le due opere: Le ali di Honneamise. Bandai chiese addirittura a Hayao Miyazaki di esaminare una breve anteprima del film: come Oshii, Miyazaki rimase impressionato e manifestò la necessità di un budget ancora maggiore; il costo finale del film fu di 800 milioni di yen, ovvero 3,3 milioni di dollari dell’epoca.
Molte responsabilità incombevano su uno staff di animazione composto da ventenni e ciò evolvette in una serie di decisioni sbagliate. L’idea originaria era una storia rivolta ai frequentatori della convention fantascientifica di Osaka: anche la città in cui opera il Regio Corpo Spaziale di Honneamise è basata su Osaka, ma ci si aspettava che quest’idea venisse resa appetibile per un pubblico molto più ampio. Per realizzare questo film la Gainax si trasferì in un edificio molto più grande rispetto a quello che avevano adibito a sede quando erano convinti che il loro progetto fosse un OVA di breve durata: ad ogni modo, quando terminò la produzione e il film non riuscì a recuperare l’investimento iniziale, la Gainax si trasferì in una location più sostenibile. In seguito Okada affermò che, secondo lui, il film non riuscì a diventare di tendenza e che la sceneggiatura e la trama hanno reso il film troppo di nicchia rispetto a un pubblico ampio.
Inoltre nella vendita dei diritti per la localizzazione de Le ali di Honneamise per il mercato anglofono, la Gainax accettò un accordo oneroso che finì per non rendere giustizia al film originale: esso venne tradotto e doppiato frettolosamente, uscendo originariamente negli Stati Uniti con il titolo di Star Quest e con parti della storia e nomi dei personaggi modificati. Il film fu proiettato solo una volta e, con Toshio Okada tra il pubblico, un membro dello staff del doppiaggio rivelò che la sceneggiatura era stata cambiata poiché quella originale non era abbastanza buona. Il film venne successivamente ritradotto e ridoppiato, con il titolo originario ripristinato, e venne proiettato pubblicamente diventando un successo di culto in America.
Dopo Le ali di Honneamise Bandai offrì alla Gainax un accordo: se avessero presentato un’idea per un anime in grado di vendere più di 10000 copie la Bandai lo avrebbe finanziato. All’epoca la Gainax era impegnata su altri progetti tra cui il primo adattamento animato di Appleseed, un OVA di un’ora diretto da Kazuyoshi Katayama, aiuto regista in Nausicaa della Valle del Vento; la Gainax prese sul serio l’offerta della Bandai e iniziò l’ideazione di Punta al Top! GunBuster, una nuova serie OVA. A questo punto non è effettivamente possibile assegnare chiaramente la paternità della storia dell’opera. Sebbene la Gainax avesse già avuto esperienze nella produzione di anime, lo staff preferiva ancora superare i limiti dei ruoli e discutere le idee assieme.
All’inizio gli OVA avrebbero dovuto essere diretti da Shinji Higuchi, uno dei membri originari della DAICON Film, che recentemente ha diretto i film live-action de L’attacco dei giganti nonché Shin Godzilla assieme a Hideaki Anno, ma a causa di ritardi nel progetto i tempi di produzione non riuscirono a coincidere con gli altri impegni di Higuchi: di GunBuster c’era la sceneggiatura ma mancava regista. All’epoca Hideaki Anno era impegnato su altri progetti ma, dopo aver letto la sceneggiatura di Hiroyuki Yamaga, fece richiesta di dirigere la serie.
Anno era un grande fan della sceneggiatura di Yamaga ma ciò non gli impedì di cambiarla totalmente. Yamaga voleva che GunBuster fosse uno “stupido anime su un robot e una ragazza”, ma venne trasformato in qualcosa che era in parte un anime parodistico, diventando contemporaneamente una storia mecha davvero convincente. La serie iniziò come aveva previsto Yamaga ma col tempo Anno aggiunse sempre un numero sempre maggiore di proprie eccentriche idee: infatti il sesto e ultimo episodio è stato realizzato completamente in bianco e nero, arrivando a costare allo studio una cifra addirittura superiore a quella programmata. Durante la produzione la Gainax tornò a espandersi, tornando all’edificio in cui era stato prodotto Honneamise. Nel 1988 fu pubblicata la prima parte dell’esordio registico di Hideaki Anno.
1989 – Un disastro di produzione
Mentre lo staff principale dello Studio Gainax iniziava a pensare a un nuovo progetto successivo a GunBuster, Takami Akai ebbe un’idea per un progetto che avrebbe trasformato lo studio. In quanto appassionato di giochi per PC, egli comprese che lo studio avrebbe potuto servirsi di tutti gli animatori dello staff per creare illustrazioni e animazioni per i propri giochi: con quest’idea si rivolse a Yasuhiro Takeda, che gli diede il via libera, e da solo iniziò a creare un nuovo gioco. Il gioco si chiamava Cybernetic High School e il giocatore doveva rispondere a delle domande per spogliare gradualmente dei personaggi femminili. Prevedibilmente il gioco divenne davvero popolare e altri membri della Gainax, tra cui Toshio Okada, si unirono al progetto per creare dei sequel tra cui uno con il cast di GunBuster. In quel periodo nell’edificio dello studio fervevano diverse attività: nell’area principale c’erano gli animatori, in una stanza accanto all’ufficio di Okada c’era il team della General Products che produceva garage kit e poco oltre c’era uno spazio per i computer dove lo staff lavorava a nuovi giochi Gainax.
Nel frattempo era sorto un conflitto interno riguardante la leadership. Quando fu fondata la Gainax venne coinvolto un produttore della Tezuka Productions di nome Hiroaki Inoue; poiché era l’unico produttore professionista della compagnia, egli era il responsabile della gestione del budget e dei rapporti con la Bandai durante la produzione de Le ali di Honneamise ma il presidente in carica alla Gainax, Toshio Okada, non era altrettanto affidabile: quando era presidente della General Products lo staff organizzò un duro sciopero a causa della disorganizzazione di Okada come capo della compagnia. Okada ammise anni dopo che, quando era a capo della Gainax, un mese si incassavano moltissimi soldi e in quello successivo non si incassava nulla: non c’era costanza.
Inoue mise in discussione la leadership di Okada, che in risposta invitò Takeshi Sawamura, un vecchio amico dalla General Products, a venire a Tokyo ad aiutarlo nella gestione dello studio. Ciò portò Inoue a intercettare una proposta di produzione da parte della NHK che richiedeva dei character design e delle idee di pre-produzione per un nuovo progetto, basato su un concept di Hayao Miyazaki per la Toho risalente agli anni Settanta e poi abbandonato: prendendo spunto da alcune opere di Jules Verne, il concept di Miyazaki vedeva due ragazzi orfani, braccati da alcuni cattivi, allearsi con il capitano Nemo e con l’equipaggio del Nautilus; i diritti della storia rimasero a Toho e Miyazaki fece confluire alcuni elementi in Conan il ragazzo del futuro e in Laputa – Castello nel cielo. All’insaputa di Okada, Inoue assunse il controllo di questo progetto, coinvolse segretamente Yoshiyuki Sadamoto e Mahiro Maeda e inviò a NHK la proposta, che sarebbe diventata Nadia – Il mistero della pietra azzurra.
Quando la proposta fu accettata gli altri responsabili Gainax si recarono alla NHK chiedendo che il produttore venisse completamente escluso dal progetto, e il resto del comitato di produzione si schierò con la Gainax. Inoue abbandonò sia il progetto sia la Gainax nell’agosto del 1989 e infine entrò nella AIC come produttore. All’inizio il ruolo di regista fu affidato a Yoshiyuki Sadamoto ma, poiché preferiva dedicarsi al character design, venne presto sostituito con Hideaki Anno.
Nadia – Il mistero della pietra azzurra stava conducendo la Gainax sull’orlo della bancarotta: la proposta di Inoue era troppo rischiosa per lo studio, e fu proprio questo il motivo della richiesta di allontanamento del produttore. Oltre a ciò, l’ambiente di produzione della Gainax non era assolutamente adeguato allo stress generato dalla produzione di una serie TV. Registi e sceneggiatori apportavano modifiche a sceneggiature e copioni all’insaputa gli uni degli altri, e tutto questo avveniva con l’approvazione di Okada. Questo genere di ambiente non avrebbe normalmente causato così tanti problemi, ma ampie sezioni della serie erano prodotte in Corea e ciò condusse la serie in una situazione che Okada descrisse come “un vero caos, una sorta di inferno”. Non giovò la difficoltà da parte di Anno nel trovare una conclusione, arrivando a prendere una decisione definitiva sull’episodio finale appena tre mesi prima della sua messa in onda.
1991 – “Alla nascita della Gainax eravamo tutti amici”, disse Toshio Okada
Ciò che salvò economicamente lo studio fu lo sviluppo dei giochi di Takami Akai. Spinto da un’idea di Okada sulla creazione di un gioco basato sul far evolvere un personaggio femminile anziché spogliarlo, Akai produsse Princess Maker, il primo di una delle serie di giochi più di successo della Gainax. Il gioco riscosse un tale successo che, dopo Nadia, Okada avanzo la proposta di ritirare la Gainax dalla produzione di anime per dedicarsi solamente alla realizzazione di videogiochi. In The Notenki Memoirs Takeda ricorda di aver pensato all’epoca che Okada fosse “un maledetto idiota” quando, assieme ad Akai, mise in discussione il fatto che gli anime fossero il motivo per cui lo sviluppo dei loro videogiochi aveva successo. In effetti l’adattamento videogame di Nadia creato dalla Gainax era ampiamente ritenuto un successo.
Lo studio si era arenato e Toshio Okada non stava facendo nulla per risollevarlo: Takeshi Sawamura giunse a tagliargli lo stipendio mentre Yasuhiro Takeda gli chiese di rassegnare le dimissioni; ciò che accadde successivamente non è chiaro. Due delle fonti principali per questo articolo sono il libro The Notenki Memoirs: Studio GAINAX and the Men Who Created Evangelion scritto da Yasuhiro Takeda e una lunga intervista del 1996 a Toshio Okada pubblicata su Animerica. Takeda descrisse ciò che avvenne in seguito come la decisione, presa collettivamente dai membri di spicco della Gainax, di costringere Okada a uscire dalla compagnia; Okada invece sostiene che fu il proprio appagamento a spingerlo ad andarsene, poiché aveva raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato alla Gainax.
Indipendentemente da come sono andate realmente le cose, Toshio Okada, l’Otaking e il primo membro della DAICON Film e dello Studio Gainax, lasciò la compagnia nel 1992 dopo 12 anni di lavoro nella produzione di anime. Da allora non è più stato coinvolto nel mondo dell’animazione e ha trascorso gli ultimi 25 anni svolgendo il ruolo di opinionista, scrivendo libri e tenendo lezioni sulla cultura otaku.
Oggi si possono trovare le sue considerazioni sull’industria dell’animazione sul suo canale Youtube.
Restate sintonizzati per la terza parte, che tratta le vicende del nuovo Studio Gainax dopo l’uscita di Okada, Neon Genesis Evangelion e uno scandalo di evasione fiscale.
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