Your Name. (Kimi no na wa, letteralmente “Il tuo nome è”) di Makoto Shinkai e CoMix Wave Films è stato il film d’animazione campione d’incassi in Giappone nel 2016 e ha rappresentato un vero e proprio evento anche nella programmazione delle sale cinematografiche nostrane durante l’inverno 2017: portato nelle sale italiane da Dynit e Nexo Digital in occasione del 4° ciclo della rassegna Nexo Anime al cinema con un primo evento speciale dal 23 al 25 gennaio 2017, Your Name. ha raggiunto un grandissimo successo di pubblico tale da decretare la programmazione di altre 3 repliche per un totale di 8 giornate, culminate nella data del 14 febbraio 2017.
Il film dei record, il cui successo pare abbia provocato felicità ma anche imbarazzo in Shinkai, che da grande appassionato di Hayao Miyazaki, a cui è spesso accostato da una parte della stampa che lo reputa suo erede spirituale, ha dichiarato di provare addirittura vergogna per aver superato Miyazaki al botteghino, è stato recentemente trasmesso in prima visione, con un finale dal minutaggio inferiore a quello cinematografico ma rimaneggiato dallo stesso Shinkai, su TV Asahi (3 gennaio 2018) facendo registrare un rating in real-time del 17,4%, arrivando al 26,3% in time-shift nei primi 7 giorni dalla prima TV e superando il precedente record di Shin Godzilla di Hideaki Anno, trasmesso il 12 novembre 2017 con un rating del 15,2%.
Cogliendo l’occasione di questo passaggio televisivo nonché dell’imminente inizio del 6° ciclo di Nexo Anime al cinema, lo staff di Distopia ha deciso di dedicare un articolo – attenzione: spoiler! – a questo lungometraggio e alla Limited Collector’s Edition – First Press, rilasciata da Dynit in anteprima nazionale al Lucca Comics & Games 2017 e distribuita a partire dall’8 novembre 2017.
Shinkai, grande appassionato dello scrittore Haruki Murakami, autore tra le altre cose di Tokyo Blues – Norwegian Wood che avrebbe influenzato il suo stile narrativo, arriva a Your Name. dopo aver lavorato a diverse produzioni, molte delle quali legate dallo sviluppo di una medesima tematica, quella della distanza.
A partire da Lei e il gatto e dall’OVA fantascientifico Voices of a Distant Star, passando per l’ucronico Oltre le Nuvole, di cui abbiamo avuto l’occasione di parlare in una puntata di Tokyo Eyes su RadioAnimati, fino ai più recenti e sentimentali 5 cm al secondo, Il giardino delle parole e appunto a Your Name., Shinkai si dimostra sempre più interessato a indagare gli effetti della distanza sulle relazioni umane, che siano distanze di genere (Uomo – Donna), distanze nello spazio o nel tempo o nello spazio/tempo, distanze anagrafiche e di status sociale, distanze tra realtà e sogno, il tutto portato a conseguenze sempre più estreme.
In Your Name.ci troviamo di fronte a due protagonisti, Mitsuha Miyamizu e Taki Tachibana, una studentessa di un piccolo paesino di campagna e uno studente di Tokyo – il tema della distanza viene giocato anche sull’opposizione tra le aree rurali del Giappone e la grande e moderna metropoli – che si risvegliano l’una nel corpo dell’altro rimanendone intrappolati fino al risveglio successivo; il fenomeno si ripete periodicamente, tant’è che i due giovani si trovano costretti a inventarsi dei metodi per comunicare per rendersi vicendevolmente consapevoli degli interventi che fanno l’una nella vita dell’altro.
Il plot twist arriva quando gli scambi tra i due si interrompono e Taki decide di mettersi alla ricerca del paesino di Mitsuha; dopo aver rintracciato con difficoltà il nome del paese, Itomori, il ragazzo scoprirà che è stato distrutto dalla caduta di un frammento della cometa Tiamat, che nell’incidente sono morti tanti abitanti del villaggio, tra cui la stessa Mitsuha, e che tutto ciò è avvenuto ben 3 anni prima del presente di Taki.
Grazie al kuchikamizake, un sakè realizzato da Mitsuha durante un rituale nel tempio dove vive con sua sorella minore e la sua nonna sacerdotessa, che Taki durante uno scambio dei corpi aveva lasciato come offerta in un luogo sacro al dio guardiano locale Musubi, il ragazzo riesce a ricongiungersi alla ragazza prima della caduta del frammento della cometa e, successivamente, a incontrarla sul monte Hida per raccomandarle di convincere il padre di lei, sindaco di Itomori, a far scattare un’evacuazione di emergenza: entrambi i giovani si rendono conto del fatto che dopo il crepuscolo, momento in cui l’impossibile sfuma nel possibile, non ricorderanno più nulla dell’incontro, ciò nonostante non riescono a scrivere l’una sulle mani dell’altro il proprio nome.
Tornata in sé, Mitsuha riesce a cambiare il corso degli eventi e a salvare gli abitanti di Itomori, ma Taki lo scoprirà solo 8 anni dopo – 5 anni dopo il giorno in cui Taki aveva bevuto il kuchikamizake – quando si “riconosceranno” attraverso i finestrini di due treni che viaggiano in direzioni opposte, da cui i nostri protagonisti scenderanno per cercarsi e incontrarsi nuovamente.
Se distanza è il tema principale del lungometraggio, opposizione è la parola chiave di tutta la trama: tra il Sé e l’Altro, tra Noto e Ignoto, tra Memoria e Dimenticanza, tra Uomo e Donna, tra Città e Campagna, tra Sogno e Realtà e, ultimo ma non per importanza, tra Modernità e Tradizioni, poiché è proprio attraverso i rituali tramandati dalla nonna Hitoha che la vicenda potrà avviarsi verso un epilogo positivo, in cui l’amore raccontato da Shinkai, tormentato come in ogni sua storia, potrà finalmente sublimarsi.
È proprio nonna Hitoha a insegnare a Mitsuha e a sua sorella minore l’arte del kumihimo e della tessitura dei fili dei cordoncini utilizzati nel loro tempio, e l’intrecciarsi dei fili del tempo, dello spazio e delle esistenze è il perno su cui si regge la sceneggiatura: tutto è Musubi – Musubi è per gli abitanti di Itomori il dio guardiano locale – tessere è la sua arte e lo scorrere del tempo è la sua manifestazione concreta nella realtà, in cui si intrecciano fili ed esistenze.
Il ritmo della narrazione è rapido nella prima parte, per poi rallentare e diventare drammatico e malinconico nella seconda parte, trasferendo anche alla struttura del film una dicotomia e una netta cesura in due archi narrativi diversi.
Dal punto di vista della sceneggiatura, è presente qualche sbavatura, per esempio nella gestione dei momenti di ricordo/dimenticanza degli avvenimenti, soprattutto per quanto riguarda Taki e il suo non ricordare un dramma per il Giappone come la distruzione di Itomori fino a che non andrà a cercare Mitsuha una volta interrotto lo scambio di corpi, o quando non verrà approfondita la rivelazione fatta da nonna Hitoha a Mitsuha in relazione a scambi di corpi già avvenuti nella loro famiglia, liquidati sia per la nonna che per la mamma della protagonista come dei “sogni giovanili”; se Shinkai non inventa molte soluzioni originali per la trama di Your Name., gli va ad ogni modo riconosciuto il merito di aver amalgamato molti elementi, presenti sia nelle sue precedenti produzioni che in anime/film/romanzi già noti al grande pubblico, in modo omogeneo e con un plot twist ben assestato, non tanto perché lo spettatore non avesse modo di raccogliere indizi o comprendere simboli fino al momento della verità, ma perché gli indizi vengono oscurati nonostante siano in primissimo piano – come il filo rosso con cui Mitsuha raccoglie i capelli in una coda di cavallo e che rimanda alla leggenda del Filo rosso del Destino, che lega fin dalla nascita le anime gemelle – dal tono allegro della prima parte del lungometraggio e dai meravigliosi fondali dei vari scenari, caratterizzati da azzeccatissime scelte cromatiche e scenografiche e da strepitosi effetti di luce, che sottolineano in modo vivace i momenti di spensieratezza e leggerezza a cui si contrappone il grigiume dei momenti di solitudine e malinconia.
In Your Name.le emozioni sono espresse anche tramite luci e colori, cifra stilistica del regista intenzionato, fin dai suoi esordi, a colpire lo spettatore con scene dal grande impatto visivo, e una meravigliosa colonna sonora composta da Yojiro Noda, cantante della band Radwimps.
L’edizione italiana a cura di Dynit, in formato DVD e Blu-ray, comprende nell’edizione First Press un Blu-Ray con vari contenuti extra, tra cui uno speciale commemorativo con interviste ai doppiatori giapponesi, un’intervista a Makoto Shinkai e un’intervista ai doppiatori italiani, il CD della colonna sonora, 10 cartoline e un poster promozionali, una riproduzione della pellicola con alcuni fotogrammi del film, un braccialetto e un prezioso booklet di ben 100 pagine, con illustrazioni e materiali di pre-produzione, interviste al cast tecnico e dei doppiatori, a Yojiro Noda dei Radwimps e le risposte di Shinkai a una selezione delle 2000 domande inviate dai fan dal 27 ottobre al 6 novembre 2016 al sito ufficiale di Your Name.
Consigliamo di recuperare Your Name. non solo ai fan di Makoto Shinkai, ma anche a tutti coloro che vogliono conoscere e comprendere meglio questo vero e proprio fenomeno di costume, che in patria ha portato alla creazione di tour guidati alla ricerca dei luoghi raccontati nel film, di innumerevoli gadget a tema, a partire dai braccialetti e dai poster fino ovviamente a un sakè, e a un intero franchise che comprende altre opere, tra cui romanzi, manga e guide al film: Your Name. incide sull’economia e sul PIL del Giappone, come fa dagli anni ‘90 anche il nostro amato Evangelion, e siamo sicuri che ne sentiremo parlare ancora a lungo. Almeno fino al prossimo film di Shinkai.