Esistono tanti tipi di passioni: ad alcuni piace cantare, ad altri scrivere, ad altri ancora recitare.
I più fortunati riescono a tradurre la propria passione in un lavoro, o almeno ci provano in quest’epoca di crisi e precarietà.
I più coraggiosi ci provano in Italia, che, ormai l’abbiamo capito tutti sulla nostra pelle, “non è un paese per giovani”.
Eppure l’Italia è un paese ricco di giovani talentuosi e capaci, che ogni giorno sfidano il sistema economico non solo per trovare lavoro, ma anche per avere il diritto di fare il lavoro che amano.
Simona è tra questi: ama Evangelion (già per questo la adoriamo) e ama anche cucire (cosa che sa fare molto bene); come cosplayer ha un palmares di tutto rispetto (nel 2004 ha ricevuto il premio dell’ospite Yuu Watase con Asuka, il suo primo cosplay; nel 2006 si è aggiudicata il premio di miglior cosplay femminile con Paradise Kiss e nel 2008 il premio Photoshooting con XXXHolic… e noi, come quelli del Lucca Comics che continuano a spammarne la foto ogni anno, l’abbiamo adorata nei panni di Mari nel 2009!)
Come ci ha raccontato, è proprio questa passione che ha influenzato la sua formazione e il suo lavoro, diventando dapprima stilista e costumista fino a mettere in piedi un laboratorio tutto suo in quel di Genova: Sì: Sartoria Creativa.
Inutile dire che noi di Distopia siamo andati a trovarla nel suo atelier e siamo già diventati suoi affezionati clienti: Simona è una Costume Maker nonchè designer di OTAKool, la sua linea di abbigliamento ispirata all’universo anime e manga.
Oltre ad avere una formazione personale invidiabile (ha infatti frequentato un Master intensivo in Fashion Styling presso FIT – Fashion Institute of Technologies – di New York, dopo aver conseguito la laurea in design della moda presso POLIMODA e ISIA – Istituto Superiore Industrie Artistiche – di Firenze), ha anche collaborato con importanti marchi come Fashion Designer, tra cui Champion, e spesso collabora come costumista per sfilate e spettacoli teatrali.
Inoltre realizza i cartamodelli delle proprie creazioni e confeziona personalmente gli abiti, aiutata da una gentilissima assistente, studentessa all’ultimo anno in Costume e Scenografia dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.
La cosa che ci ha colpito maggiormente non è solo la grande abilità sartoriale, ma anche la maestria nel disegno unita ad una conoscenza approfondita delle tecniche di lavorazione dei materiali come legni, resine, lattice, forex…
Abbiamo toccato con mano il famoso costume di Mari succitato e fidatevi: Simona ne sa!
Dalla sua abilità nascono anche e soprattutto le bellissime felpe della linea OTAKool, sempre più richieste dagli otaku italiani, ma anche europei e americani: chi era al Lucca Comics and Games dello scorso anno ha potuto vederla in carne e ossa con indosso una sua splendida creazione.
Simona è una ragazza in gamba e determinata, oltre a essere, passatemi la citazione, una ragazza alla moda; nonostante la fatica per le tantissime ore di lavoro chiusa nel suo laboratorio, intende portare avanti il suo progetto, un’attività autofinanziata ma che merita uno sponsor che la possa sostenere.
Il suo sogno è quello di poter ampliare il laboratorio e noi le auguriamo di arrivare sempre più in alto perchè se lo merita: Simona non crea solo indumenti, la sua è vera e propria arte.
Concludiamo l’articolo cedendo la parola direttamente a Simona:
Ringrazio la mia assistente Mana, per la tenacia, la disponibilità e soprattutto per condividere la mia stessa mania di “canticchiare” compulsivamente canzoni di ogni tipo!
Riccardo Rossi per tutti i props in resina: è caotico e disordinato ma ha davvero le mani d’oro e senza di lui le felpe non avrebbero quel qualcosa in più che le rende tanto speciali!
Federica Borghi e Roberto Vercelli per il supporto e l’aiuto nei momenti del bisogno!
Mia sorella Chiara e la mia famiglia!Senza di voi OTAKool non sarebbe arrivata a questo punto!