Pacific Rim – La recensione

Finalmente è arrivato l’11 luglio 2013 e con esso è approdato nelle sale cinematografiche italiane, puntuale come la morte e l’esattore delle tasse, addirittura con un giorno d’anticipo rispetto alle sale USA, il film Pacific Rim, l’ultima fatica del regista Guillermo Del Toro.
Ci eravamo già occupati di Pacific Rim all’epoca della diffusione in rete del trailer e ci eravamo lasciati con la promessa che ne avremmo riparlato su queste pagine SOLO DOPO LA VISIONE del film.

Locandina giapponese di Pacific Rim

Ieri, come tantissimi curiosi e appassionati del genere mecha, mi sono recata al cinema per la prima visione, scegliendo una sala iSENS presso un cinema della catena UCI e rinunciando, per questioni di orario, al 3D.
Il seguente articolo vuole essere una vera e propria recensione del film e solo l’ultimissima parte si concentrerà sui motivi per cui il film inizialmente ci aveva incuriosito, cioè le eventuali analogie con le serie sui robottoni in generale e su Evangelion in particolare: vi invito quindi a leggere tutto per scoprire se abbiamo effettivamente trovato qualcosa o se le prime impressioni che avevamo avuto si sono rivelate infine completamente sbagliate.
Si avvisa che la recensione è ricca di SPOILER, quindi valutate se leggere subito o se aspettare di vedere prima il film in sala.

Il film si apre con l’antefatto: dopo la definizione di Kaiju e Jaeger, una voce narrante, che poi scopriamo essere quella del protagonista, Raleigh Becket, ci introduce alla lotta dell’umanità contro questi mostri venuti da un portale dimensionale sul fondo dell’Oceano Pacifico.
La voce spiega tutto sulle varie fasi della guerra, sullo sviluppo tecnologico dei vari robot, sul perché, dopo i primi esperimenti, si era ritenuto necessario dividere la connessione neurale con la macchina tra due piloti, sul momento in cui la guerra era volta a sfavore del genere umano.
E qui c’è già il primo problema: la voce narrante dice tutto. Per quale motivo raccontare ogni cosa, seppur col supporto delle immagini, visto che si tratta di un film e ci sarebbe stato tutto il tempo di mostrare questa parte della vicenda?
Sarà una questione di tempi, il regista avrà voluto riservarsi maggiore spazio per raccontare tutt’altro nel suo film… E invece no, nel senso che per tutto il primo tempo accade poco, pochissimo, rispetto alle potenzialità della vicenda, e molti in sala erano addirittura annoiati. Tanto per dire, il primo tempo lascia a bocca asciutta anche di quei famosi combattimenti caciaroni nella cui presenza speravano i più: i combattimenti sono per lo più riservati al secondo tempo.
E allora di che cazzo parla il primo tempo?

Andiamo per ordine e torniamo all’antefatto, quando finalmente Raleigh smette di raccontare e la vicenda può cominciare.
Entro i pochi minuti prima dei titoli di testa, che si riducono alla composizione del titolo del film sul grande schermo, il protagonista vive il grande lutto della perdita del fratello, con cui co-pilotava il suo robot.
Bene, ci sarà tantissimo materiale per il film e sicuramente questa linea narrativa sarà centrale!
E invece “nì”, nel senso che, dopo i titoli di testa e un salto temporale di cinque anni, ritroviamo il protagonista abbrutito che lavora alla costruzione della “Barriera della vita”, infelice traduzione di Anti-Kaiju Wall, una sorta di colossale Muraglia cinese che dovrebbe, in tutto il mondo, proteggere le città costiere dalla distruzione effettuata dai mostri. Il progetto architettonico nasce come ripiego, poiché i mostri sono diventati sempre più potenti e il progetto Jaeger è ormai considerato fallito.

Il fatto che, durante un cruento attacco a Sidney, la Barriera si riveli completamente inutile, fa sì che tutti gli Jaeger rimasti vengano riuniti a Hong Kong, e non Tokyo, come avevamo erroneamente intuito dal trailer, per sferrare un attacco suicida al varco: gli Jaeger dovranno distruggere il portale dimensionale con l’ausilio di una potentissima bomba a fusione nucleare.
Anche Raleigh viene convocato a Hong Kong, poiché ritenuto in ogni caso tra i migliori piloti al mondo ed il primo tempo ruota sostanzialmente attorno alla ricerca del suo co-pilota. La cosa sconvolgente è che il dramma che ha vissuto nell’antefatto resta sullo sfondo: sì, Raleigh è dispiaciuto, ma ci aspettavamo che appena risalito sul robot, in questo caso sul Gipsy Danger, un robot a fusione nucleare di prima generazione e analogico, la connessione neurale (ops, stretta di mano neurale) avrebbe riaperto tutte le sue ferite e l’avrebbe gettato in pasto ai peggiori incubi.
Invece il protagonista si trova a bordo, bello tranquillo, a dover calmare la sua co-pilota giapponese, tale Mako Mori, a cui, nonostante i brillanti risultati ottenuti nelle simulazioni, era sempre stato impedito di salire a bordo di un robot. Durante la connessione tra i piloti e la macchina scopriamo che Mako Mori ha perso tutta la famiglia in un attacco dei Kaiju a Tokyo e la sua mente è intrappolata tra i propositi di vendetta e l’orrore a cui ha assistito da bambina, quando è stata salvata in extremis dal comandante del progetto Jaeger.

Tutto questo per dire che il dramma si sposta sulla co-protagonista, lasciando completamente sullo sfondo e abbozzato il buon Raleigh: manca per lui e per TUTTI gli altri personaggi qualsiasi tipo di approfondimento. Per TUTTI intendo proprio tutti, dico solo che il reparto scientifico è affidato a due macchiette umane irritanti, fastidiose e senza alcun senso, e gli altri piloti sono di uno stereotipato che peggio non si può: i piloti russi, per intenderci, non solo pilotano il robot più antiquato, ma sembrano i sosia di Ivan Drago e signora usciti da Rocky IV.

La prima parte del film si conclude con Mako Mori che rischia di armare la mano di Gipsy Danger all’interno dell’hangar sotterraneo, che a me sembra il GeoFront, per altri sarà la Fortezza delle Scienze, per altri sembrerà altro ancora; il pericolo è scongiurato perché al robot viene staccato l’alimentatore!
Viene inoltre specificato apertamente che i piloti, una volta connessi tra di loro, non hanno bisogno di parlare, bensì possono comunicare condividendo i pensieri; nonostante questo, durante i combattimenti i due protagonisti non fanno altro che urlarsi in testa cosa fare, nonchè “chiamare” le mosse, tipo “Fulmine di Pegasus!” o “Catapulta infernale!” o “Ha la barba spaziata!”

Locandina italiana di Pacific Rim

Nella seconda parte abbiamo finalmente gli scontri promessi, alcuni talmente lunghi da contare veramente i dialoghi sulla punta delle dita.
“Bello!”, diranno i fan dei film caciaroni con i robottoni… In realtà niente che non si sia già visto in altri film, come Transformers. Anche a livello visivo non c’è niente di veramente nuovo, i combattimenti sono stati poco coinvolgenti e deludenti, poi vabbé, quando ho visto un robot affrontare il mostro brandendo una nave come arma ho solo potuto farmi una grassa risata, anzi, ci sono state anche alcune “uscite”, tipo Mako Mori che risolve un conflitto da buona giapponese affidandosi ad una spada di Gipsy Danger che nessuno sapeva esistesse, che sono addirittura risultate ridicole perché non si svolgono con quella leggerezza e quell’ironia che le avrebbero rese divertenti; mi è sembrato volessero avere pretesa di epicità e invece di epico non avevano proprio nulla.

Tornando alla trama, qualcosa di buono poteva capitare nel finale, e molto originale avrebbe potuto essere un esito negativo della missione degli Jaeger: gli scienziati del progetto riescono a connettersi neuralmente al cervello di un Kaiju e scoprono che questi mostri vogliono colonizzare il pianeta, che ci avevano già provato in epoche remote (avete presente i dinosauri? In realtà erano Kaiju invasori…) e che per infilarsi nel varco dimensionale, per sganciare la bomba e chiuderlo per sempre bisogna trascinare con sé anche un mostro perché il varco legge per difesa il DNA dei Kaiju e, in caso di intrusione, espelle l’intruso; nel frattempo i mostri cominciano ad attaccare non più singolarmente, ma in piccoli gruppi composti da mostri di crescente potenza.

Ron Perlman interpreta sostanzialmente un cameo: è il trafficante che procura agli scienziati il cervello di Kaiju “fresco” per tentare la connessione, ma questo personaggio è dichiaratamente grottesco e per questo lo amiamo, ed inoltre vogliamo le sue scarpe.
A questo punto speravo che i protagonisti morissero in modo orribile o che ci fosse una qualche soluzione originale per risolvere il problema del superamento del varco: sono rimasti due robot e quello che porta la bomba atomica è costretto a farla esplodere per eliminare i troppi mostri corsi in difesa dell’apertura sul fondo dell’Oceano. Gipsy Danger non può fare altro che lasciarsi cadere assieme ai suoi due piloti nel varco con una carcassa di Kaiju, autodistruggendosi per chiudere il passaggio dimensionale.
Da notare che il padre di uno dei piloti sul robot, costretto a modificare il piano e a far esplodere la bomba nucleare sul fondo dell’Oceano, non versa una lacrima per la morte del figlio e, fino alla fine del film, pare che non si accorga che suo figlio sia morto; inutile dire che anche l’interessante linea narrativa di questo rapporto padre/figlio non ottiene alcun tipo di approfondimento.

Nel finale Gipsy Danger si autodistrugge nel passaggio dimensionale chiudendolo per sempre, ma non prima che Raleigh abbia messo in salvo la sua co-pilota e non prima di aver a sua volta abbandonato la “nave”.

Passaggio chiuso, FINE.

Il film è stato nel suo complesso piuttosto deludente, sarà che l’avevamo aspettato tanto e speravamo che Del Toro finalmente portasse il genere robotico ad un livello superiore; il film mi è sembrato avesse un potenziale esplosivo che però non si è trasformato in atto, né tantomeno è stato sfruttato.
Vi ho detto dei personaggi abbozzati e/o stereotipati, ma anche la storia non ha veri e propri colpi di scena. Apparentemente l’idea migliore se la sono giocata tutta nell’antefatto: secondo me, se avessero impiegato parte del film a mostrare quello che in pochi minuti viene raccontato all’inizio la storia ne avrebbe guadagnato tantissimo.

Pacific Rim - Raleigh Bennet e Mako Mori

Anche la vicenda umana e “sentimentale” tra i due protagonisti mi è sembrata talmente abbozzata che tanto valeva non metterla: poteva nascere un grande racconto dall’incontro/scontro di questi due protagonisti, dai grandi traumi personali, costretti a condividere i ricordi e i pensieri l’uno dell’altra all’interno del robot, ma ho trovato che tutto sia stato molto sacrificato, anche se non ho capito per quale motivo, né tantomeno a favore di cosa, visto che pure la parte cazzara del film mi è sembrata insoddisfacente.

Insomma, queste botte tamarre tra robot e mostri giganti mi hanno convinto poco, o comunque meno del primo Transformers, che già mi aveva convinto solo fino a un certo punto, ma almeno aveva dei momenti davvero divertenti: vi ricordate i Trasformers che si nascondono dietro la casa di Shia LaBeouf nemmeno fossero dei microscopici bambini? Ecco, quello era divertente e cazzaro. Ah, cito Transformers semplicemente perché è il primo film a cui i giornalisti di settore hanno accostato Pacific Rim, non perché io provi particolare fastidio verso Optimus Prime e compagnia cantante.

Locandina di Transformers

La parte introspettiva, che il regista ha inserito scegliendo che i protagonisti fossero vittime di gravi lutti, ha rovinando la parte tamarra del film senza poi trovare un suo senso, e la parte tamarra non lo era tanto quanto era stato promesso.

Ma veniamo alle analogie con le nostre amate serie mecha…
Non solo Pacific Rim non è Evangelion -ma questo lo sapevamo già-, e ciò è una fortuna, perché il film è deludente, ma non è nemmeno questo tributo a tutte le altre serie di robottoni che gli acerrimi detrattori di Evangelion volevano a tutti costi rintracciare nel film. La verità è che ci sono continue strizzate d’occhio a tutto ed a niente. Molte cose mi hanno ricordato Evangelion, ma ad altri potranno ricordare mille altre serie: sono sicura che ad un certo punto un mostrone abbia utilizzato una sorta di A.T. Field, ma i detrattori di Evangelion potranno dire che è solo una maxi scossa elettrica e non ci sarebbe modo di risolvere la diatriba perché sull’origine di questa “arma” il film non spiega nulla; piuttosto mi è parso di avere un déjà-vu addirittura di Aliens, il secondo film della saga di Alien diretto da James Cameron, e, in effetti, tra i ringraziamenti alla fine del film, compare proprio il nome di questo regista.

Molta la carne al fuoco, forse volutamente, per spingere lo spettatore al gioco delle citazioni, ma senza che ci siano elementi predominanti che possano consentire di individuare una fonte di ispirazione più sicura di Godzilla.
Durante i titoli di coda è apparsa la consueta scritta “Nessun animale è stato maltrattato durante la realizzazione di questo film”… In effetti l’unica cosa che è stata maltrattata è stata la recitazione, in quanto quasi tutti gli attori, a parte Perlman, hanno recitato in maniera oscena, e dire “da cani” sarebbe un’offesa a questi poveri innocenti quadrupedi.
La musica non era male, il tema principale aveva un tono grandioso ed epico, peccato che in un film che di epico aveva ben poco risultasse stonato e fuori luogo.

Concludendo, Pacific Rim è un cazzo di “Godzilla contro robottoni” con la parvenza di una trama e, ripeto, peccato per la trama, perché la premessa era buona, e la presenza dei robottoni consente di citare talmente tante cose che è come se il film non ne citasse nessuna.
È davvero un peccato, perché essendo veramente fan di Del Toro, ritengo che l’occasione sia andata sprecata.
La prossima volta se volete un film tamarro puntate su Michael Bay, se volete un film con una trama… Beh, non ne esiste ancora uno che abbia anche dei robottoni, quindi dovremo aspettare la prossima pellicola.

Ringrazio il buon Kalsifer, che mi ha accompagnato al cinema e ha contribuito in modo obiettivo alla stesura di questa recensione.

P.S. Restate in sala fino alla fine dei titoli di coda…

Aggiornamento del 29 luglio – Dopo una spasmodica attesa, ecco l’articolo dei Magi dedicato a Pacific Rim: 10 motivi (e molto altro) per cui Pacific Rim NON copia Evangelion.

Informazioni su Hikari Horaki

Figlia degli anni '80, Hikari Horaki ha conosciuto Neon Genesis Evangelion nel 2001 e da allora non l'ha mai tradito. Finalmente ora può dire la sua!
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24 risposte a Pacific Rim – La recensione

  1. Darayava scrive:

    Grazie per la recensione. Gia’ all’annuncio pensavo a questo film come ad una baracconata per bimbi di bocca buona e con poche pretese, e quello che hai scritto me l’ha confermato completamente! Evitero’ accuratamente di vederlo.
    Tra parentesi non gradirei in nessun caso una trasposizione live di Evangelion: per me esiste solo come anime. I personaggi sono talmente caratterizzati e approfonditi, e la storia e’ cosi’ ricca, elaborata (e finita) che sarebbe un imbastardimento, con piu’ che l’unico motivo per farlo sarebbe quello economico.

  2. Hikari Horaki scrive:

    Grazie mille per il commento… fai bene a non investire soldi sulla visione del film al cinema. Noi ovviamente dovevamo andare in fondo alla faccenda pacific rim e ci abbiamo sbattuto il naso! Almeno io perché in realtà nevicata sarà al cinema stasera…

  3. Critico scrive:

    Non ho visto ancora purtroppo il film, quindi ho accuratamente saltato gli spoiler dando una lettura veloce della recensione.
    Di conseguenza non posso commentare quasi nulla, ma la cosa che mi lascia perplesso è l’evidente mancanza da parte della recensente di una cultura tecnica del mondo del cinema: ciò che leggo sono solo impressioni personali (giuste e da rispettare santamente), ma che di fatto non dicono nulla di concreto sul film.
    Inoltre mi accappona la pelle veder confrontati Del Toro con Michael Bay senza che non venga criticato pesantemente Transformers o il suo regista: a differenza di quest’ultimo, infatti, Del Toro è di tutt’altro livello, possedendo infatti anche una con una solidissima tecnica e una fantasia sfrenata qualsiasi genere egli tratti (e tra l’altro sempre a differenza di Bay, Del Toro evita di fare i suoi film solo per i soldi).
    Dal trailer la sua firma si vede palesamente. Vedendo gli “articoli” pubblicati in precedenza da Hikari, deduco che sia una fan accanita di Evangelion…quindi ho il forte sospetto che il suo giudizio sia influenzato anche da ciò (e non penso che Del Toro abbia cercato di fare un film fotocopia di questo anime, nonostante si sarà sicuramente ispirato).

    Spero che questo commento non amareggi nessuno, ma la trovo semplicemente una “recensione” di un comune spettatore, e come tale va letta

    Critico

  4. Nevicata scrive:

    Debita premessa: arroganza, maleducazione e vigliaccheria sono cose che non sopporto. Non sapevo se cancellare il commento qua sopra, se pubblicarlo senza rispondere o che altro fare. Il vecchio adagio recita “Don’t feed the troll”, ma talvolta è necessario ricacciare i mostri nella tana da cui provengono. Distopia esiste da dieci anni, ci ho sempre messo la faccia ed adesso siamo in due a farlo, talvolta anche contro coloro che si fanno forti esclusivamente dell’anonimato, i cosiddetti “leoni da tastiera” che si nascondono dietro ad un nickname e ad un’email probabilmente falsa.

    Critico parla di “evidente mancanza da parte della recensente di una cultura tecnica del mondo del cinema”. Al contrario di altri che sanno riempirsi la bocca solo di aria, noi non abbiamo l’abitudine di srotolare curricula e mostrare le medaglie al merito. A Critico, che parla palesemente a sproposito di persone che non conosce, basti sapere che Hikari può parlare di cinema e di sceneggiatura a ragion veduta, non solo in quanto cinefila ma anche e soprattutto per i suoi percorsi accademici e per i suoi prestigiosi studi extra-accademici svolti in quest’ambito. A buon intenditor poche parole.

    L’articolo, ovviamente, propone un riassunto del film e su di esso riporta opinioni strettamente personali, in quanto è stato scritto proprio con tali intenti. Questo è un sito amatoriale dedicato ad un anime, non una testata giornalistica di critica cinematografica. E in risposta a “[…] la trovo semplicemente una “recensione” di un comune spettatore, e come tale va letta”, sì, questa è una recensione scritta da uno spettatore che parla da spettatore. Noi non siamo critici cinematografici, nè ci spacciamo per tali. Se si vogliono recensioni specifiche, internet è pieno di siti di settore che celebrano o stroncano Pacific Rim.

    Del Toro e Bay non sono minimamente paragonabili, siamo i primi a sostenerlo, anche e soprattutto perchè siamo fan di Del Toro. Nell’articolo si fa un cenno marginale a Transformers per un motivo semplice: l’articolo parla di Pacific Rim, non di Transformers. Abbiamo deciso di porre la nostra attenzione su Pacific Rim perchè questo film presenta determinati indizi che suggeriscono, o possono suggerire, riferimenti ed omaggi, espliciti o meno, voluti o meno, a molti anime ed anche a Evangelion. Transformers, sulla cui qualità si può discutere a lungo, ma non in questa sede, invece è decisamente autoreferenziale, quindi non ci è mai parso opportuno parlarne in relazione ad Evangelion. Transformers è stato tirato in ballo in questo caso perchè, parlando di Pacific Rim, era inevitabile: robot giganti, esplosioni, botti, spezzatino di carne metallica, blockbuster?

    Personalmente condivido al 100% la recensione di Hikari e ribadisco che secondo me Pacific Rim è un’occasione sprecata, poteva essere sviluppato molto meglio, soprattutto per evidenti limiti di sceneggiatura, ma nonostante questo auguro a Del Toro di incassare tanto e bene, e di continuare a fare film, magari un po’ migliori di Pacific Rim, tornando allo standard a cui ci ha abituati.

    Critico deduce che Hikari “sia una fan accanita di Evangelion”… Non so se ciò possa essere etichettato come ottusità, trolling o un inebriante mix di questi due esplosivi ingredienti, ma in ogni caso è necessario esporre Critico all’eterno pubblico ludibrio che si è meritato: il sito si intitola “Distopia Neon Genesis Evangelion” e “pubblica notizie aggiornate sui film e sul manga in uscita di Neon Genesis Evangelion”. Di che cosa dovrebbero essere appassionati gli autori di un sito dedicato ad Evangelion? Di “Love Boat”? Di puzzle da 1500 pezzi in su?

    Per concludere, speriamo che Critico si possa risollevare: il suo commento non ha amareggiato nessuno, in compenso l’autore del commento ha perso una buona occasione per tacere, o almeno per esprimere legittimamente la propria opinione in modo civile, senza esprimere giudizi, fondati sul nulla, su persone che non conosce miminamente. Un conto è confrontarsi educatamente discutendo di opinioni altrui su cui non si è d’accordo , un altro conto è sputare sentenze e fiele, magari proprio in quanto fan di Del Toro feriti da una recensione non molto accomodante.

    Nevicata (duca conte Balabam, editor, traduttore, webmaster, skater, biker, bassista mascherato, piromane, calciatore, cacciatore, cinofilo, cinefilo ed anche un po’ critico…)

  5. Hikari Horaki scrive:

    A parte il fatto che Filippo ha già detto tutto e a parte il fatto che trovo assurdo che un lettore possa a priori pensare, dichiarando di non avere visto nemmeno il film, che sia la recensione a essere scritta da un’incompetente piuttosto che porsi per un attimo il dubbio che stavolta del toro non abbia fatto un film all’altezza della sua fama, io sto ancora ridendo per l’affermazione che bay fa film per soldi e del toro non solo per quello! Mi ricorda la storia dei finley che “si sacrificano per noi facendo i concerti” (filippo se trovi quel video ti prego postalo). Per il resto non ti preoccupare, è proprio perché sono esperta di sceneggiatura (allieva dello sceneggiatore e regista paolo Sorrentino se sai chi è), di storia del cinema e codici cinematografici e perché sono pure fan di del toro che sul nostro sito, assolutamente amatoriale, mi permetto di dire che Pacific Rim è deludente. Del toro non è dio, baby, quindi si può criticare. Anche se altri suoi film ovviamente restano visionari e geniali.

  6. kaw scrive:

    mah, se avessi visto il film forse invece concorderesti che l’accostamento bay/del toro non è affatto campato per aria… e anche se non sono completamente d’accordo con il parere di hikari, non sono pochi i punti in cui bay esce addirittura vincitore dal confronto. (nota a margine, che brutta generalizzazione dire “bay fa i film solo per i soldi”. dividere tra chi fa le cose per l’arte e chi per denaro mi sembra un modo di vedere le cose davvero ingenuo per qualcuno che rimprovera a chi recensisce la mancanza di una “cultura tecnica del mondo del cinema”).
    non pretendo di sapere quale sia il tuo background cinefilo, ma forse il del toro a cui pensi e che difendi è quello del labirinto del fauno o la spina del diavolo: niente di più lontano al del toro di pacific rim. PR è un film (gustosamente) pop e fracassone in cui del toro si è abbassato le braghe in nome della “commercialità” più di quanto avesse fatto con hellboy: il paragone con bay sta nel fatto che bay le braghe non le ha proprio, e forse, dico forse perché non ne sono del tutto sicuro neanche io, ma FORSE per questo genere di pellicola un Bay o un Emmerich sarebbero stati persino più indicati.
    pace.

  7. Hikari Horaki scrive:

    Mi piace il “gustosamente” pop! Ma io personalmente preferisco il trash al pop quindi non posso apprezzare fino in fondo :'(

  8. caska82 scrive:

    Ho letto la recensione senza spoiler prima di vedere il film e completa al mio ritorno dal cinema.
    Secondo me Hikari c’è andata giù pesante.
    E poteva fare molto di più!
    Siamo di fronte all’ennesima roba americana con effetti speciali da rifarsi gli occhi (in 2d. In 3d penso che gli occhi sarebbero da buttare, al termine della proiezione. Ma questi sono gusti – e occhi – personali) ma privo di trama e con personaggi insulsi. C’è di peggio, eh, senza dubbio. Però da Del Toro ci si aspetta di più. Siamo di fronte, appunto, a un problema di aspettative, ecco tutto.

    Hikari, quindi, troppo tenera, davvero! Robe come l’idea della muraglia andavano insultate molto di più!
    E poi ti bacchetto per un’altra cosa: mi hai illusa dicendo di aspettare fino a dopo i titoli di coda. Speravo di vedere un bel Jeager nipponico, una bella strizzata d’occhi. E invece … T_T

  9. Critico scrive:

    Innanzi tutto chiariamo una cosa: non ho insultato nessuno, quindi non penso di dover essere definito maleducato. Io ho letto questa recensione…ed ho trovato praticamente solo commenti solo sulla trama/sceneggiatura. Fortunatamente un film non è solo questo, quindi non si può definire recensione.
    Non conoscendo nessuno di voi come pensiate possa giudicare le vostre competenze se non da ciò che scrivete? Io non vedo ne termini appropriati ne riflessioni sull’aspetto tecnico del film (o riferimenti a tematiche profonde [ tra l’altro che dubito ci siano dato che Del Toro stesso ha dichiarato di aver fatto un film di puro intrattenimento] ma semmai solo lievi accenni.). Scrivere “recitazione da cani” oppure dire “X cosa non è stata approfondita, Y è una cagata, è un cazzo di Gozzilla con i Robottoni” lo trovo più che mai approssimativo e pur sempre un puro giudizio personale (e non una critica ben fatta e costruita)
    Detto ciò vi comunico anche che questa recensione è stata linkata in più forum e su facebook, ed è stata usata come punto di avvio di flame e discussioni. Di conseguenza perdonatemi se io, da esterno, ho voluto rendere esplicito il fatto che accumunare Evangelion a questo film sia concettualmente sbagliato: restano due cose diverse e distinte (e di sicuro il film di Del Toro è meno filosofico e meno complesso). Sarà comunque il tema del forum, ma una volta che si vuole scrivere una recensione pubblica si deve distaccare da ciò e cercare di essere imparziali.
    Comunque ci tengo a ribadire che vedere un film o essere appassionati di cinema non rende una persona un “critico”. L’aver studiato si.
    Siccome questo è un forum pubblico, accettate anche questi miei commenti che probabilmente non gradirete. Fortunatamente la rete, oltre all’anonimato caro/a Nevicata, permette anche una libera espressione dei giudizi: io rispetto i vostri, e gradirei che facesste altrettanto (don’t feed the troll…right?).
    Se vi sentite offesi oscuratemi/cancellatemi o fate ciò che volete: ripeto ancora una volta che io non volevo offendere nessuno, e comunque la situazione ben poco mi tange. Così come ho scritto qua oggi, l’ho fatto molte volte negli anni passati sui blog più sparsi e vari, perchè io non sopporto leggere articoli di fantomatiche “recensione” da chi non la fa correttamente (ed è uno dei mali del nostro tempo per quanto riguarda il cinema). Se il titolo e le premesse fossero state “opinioni personali su di me che sono andato a vedere X film, e penso X cose” allora non avrei mai scritto nulla…e non mi sarei mai permesso di farlo, dato che come ho già detto le opinioni personali sono sacro sante e inviolabili-ingiudicabili.
    Poi per quanto riguarda Transformers, Bay rimane uno dei peggiori registi famosi in circolazione…e su questo penso non ci sia nulla da discutere. Se uno lo cita bisognerebbe almeno distruggerlo: a confronto anche mio figlio che si riprende mentre gioca con i suoi pupazzi robottoni sarebbe in grado di fare un film migliore. Del Toro rimane invece un bravissimo regista: anche con il recente “La madre” ha creato un ottimo film horror, tornando con la tecnica al classicismo del genere, puntando sulla suspance, sui giochi visisivi e sulla trama più recitazione, piuttosto che abusare di effetti speciali e splatter. Ovviamente non è un dio e non è perfetto (in altri suioi film qualche scivolone l’ha fatto), ma dubito seriamente che parlando di REGIA lui abbia fatto profondamente schifo. Se poi citiamo HellBoy 2, è uno invece uno dei suoi film meglio riusciti: di fatto è, a mio avviso, il miglior film cinecomics mai realizzato (purtroppo anche perchè tutti i suoi “rivali” sono a un livello molto basso). Inoltre dico tutto questo nonostante io la pensi esattamente come Cronenberg sui supereroi.
    Sottolineo ancora una cosa: il paragone può essere fatto, ma leggere che le scene di combattimento di Trasformers ti abbia convinto, mi fa prendere un infarto: Bay è stato veramente un cane –> troppi soldi da buttare con mille piani, carrelate ecc, ma zero tecnica (comparatelo ad esempio a Zombie in “la casa del diavolo 2”: nelle scene iniziali c’è una sequenza di sparatoria che è magistrale).
    Detto questo vi saluto, augurandomi di non essere nuovamente attaccato e sbeffeggiato: si può sempre parlare cordialmente e apertamente.

  10. Hikari Horaki scrive:

    Come vedi non ti censuriamo: non so su quali siti tu scriva abitualmente, ma noi siamo sul serio democratici e infatti eccoti qui!
    Ora ti risponderò punto per punto; si aprano le danze, anche se noi preferiamo e rispettiamo di più chi si identifica rispetto a chi resta nell’anonimato e se resti anonimo questa critica te la devi tenere tutta…
    Dovrebbero essere 16 punti: è lunga, ma leggi tutto, eh?
    1) “Innanzi tutto chiariamo una cosa: non ho insultato nessuno, quindi non penso di dover essere definito maleducato. Io ho letto questa recensione…ed ho trovato praticamente solo commenti solo sulla trama/sceneggiatura. Fortunatamente un film non è solo questo, quindi non si può definire recensione.” —> Sei stato definito maleducato perchè hai giudicato un articolo di questo sito partendo da un presupposto che è completamente sbagliato e l’errore è tutto tuo: questo NON è un sito di cinema, ok? Quindi non ci è ancora chiaro che ti aspettavi di trovare; se volevi una recensione “tecnica” dovevi fare una ricerca in rete di altro tipo.
    Questo è un sito su Neon Genesis Evangelion e Pacific Rim è rientrato tra le nostre curiosità SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perchè altri, molto prima di noi, avevano accostato questo film (quando era ancora in fase di produzione) a Evangelion.
    Oltretutto siamo ben lieti, dopo aver visto il film, di dire con certezza che sono due prodotti su due pianeti diversi, quindi il nostro interesse per questo film di Del Toro finisce qui.
    E sui commenti “solo” su sceneggiatura/trama: perdonami se per me sono la spina dorsale di un film; lo so che ci sono tanti e tanti codici visivi, iconografici, sonori, etc, che si potrebbero analizzare, ma, come dovresti ben sapere, anche se la tecnica fosse perfetta senza trama non si va da nessuna parte.
    E se non ti risulta è così PER ME.
    Inoltre, questa non era la sede per una recensione “tecnica” e non è quello che avevamo promesso ai nostri lettori: noi avevamo promesso di dire, dopo aver visto il film, se Evangelion era citato o no e in che misura… E l’abbiamo fatto.
    Se questo era il nostro obiettivo, non vedo perchè avremmo dovuto fare qualcosa di diverso per fare piacere a un lettore come te, che si è palesemente trovato sul sito sbagliato (non si sa bene indirizzato da chi o cosa).
    In più, per come lavoro io, per fare una recensione tecnica e “seria” dovrei rivedere il film e onestamente penso che non lo rivedrò neppure quando lo daranno in chiaro su mediaset premium o reti Tv affini.
    2) “Non conoscendo nessuno di voi come pensiate possa giudicare le vostre competenze se non da ciò che scrivete? Io non vedo ne termini appropriati ne riflessioni sull’aspetto tecnico del film (o riferimenti a tematiche profonde [ tra l’altro che dubito ci siano dato che Del Toro stesso ha dichiarato di aver fatto un film di puro intrattenimento] ma semmai solo lievi accenni.). Scrivere “recitazione da cani” oppure dire “X cosa non è stata approfondita, Y è una cagata, è un cazzo di Gozzilla con i Robottoni” lo trovo più che mai approssimativo e pur sempre un puro giudizio personale (e non una critica ben fatta e costruita).” —> Per i termini tecnici IDEM come sopra; tra parentesi, mi sono fatta un giro in rete, sui vari siti amatoriali come il nostro e dedicati a vari anime o manga su cui hanno pubblicato recensioni del film: essendo recensioni non “tecniche” ma amatoriali, non ho trovato tutto questo rispetto per il linguaggio cinematografico nè tutte queste riflessioni approfondite che TU SOSTIENI manchino nel mio articolo, eppure tu sei su questo sito a criticarci e a fare le pulci.
    Commenti a nome “Critico” in 4 pagine di Google non ne ho visti.
    A questo punto dovresti andare a criticare anche tutti gli altri… o no?
    Inoltre, se fai un giro sul sito, il nostro tono è sempre più o meno questo e termini “cagata” o “cazzata” compaiono ovunque senza che questo abbia mai creato scandalo.
    D’altra parte, l’intero sito è frutto sì di passione per Evangelion, ma anche di cazzeggio: noi già lavoriamo tanto nella vita reale, scusa ma a proposito dei nostri hobby teniamo il tono che vogliamo e abbiamo scelto il tono LEGGERO per Distopia. Fermo restando che siamo serissimi e verifichiamo sempre le fonti prima di pubblicare news, queste ultime le pubblichiamo come se stessimo raccontando le ultime novità in fatto di Eva a degli amici. E informale allo stesso modo è la recensione. QUESTO E’, PUNTO.
    3)”Detto ciò vi comunico anche che questa recensione è stata linkata in più forum e su facebook, ed è stata usata come punto di avvio di flame e discussioni.” —> Allora visto che tu partecipi a discussioni tanto serie su forum tanto seri, invece di criticarci occupa il tuo tempo a cercare recensioni tecniche che ti soddisfino di più e linka quelle, così di sicuro le vostre discussioni ne guadagneranno in qualità. Tra parentesi, ci sono interi forum che ci odiano apertamente per vari motivi e lo sappiamo, quindi non ci aspettiamo dagli utenti di tali forum apprezzamenti (e nemmeno ci interessano) anche se lavoriamo bene. E continueremo a essere noi stessi e ad esistere, come facciamo da 10 anni, con tutte le nostre polemiche, nonostante le loro critiche…
    4) “Di conseguenza perdonatemi se io, da esterno, ho voluto rendere esplicito il fatto che accumunare Evangelion a questo film sia concettualmente sbagliato: restano due cose diverse e distinte (e di sicuro il film di Del Toro è meno filosofico e meno complesso). Sarà comunque il tema del forum, ma una volta che si vuole scrivere una recensione pubblica si deve distaccare da ciò e cercare di essere imparziali.” —> Infatti ho scritto che Pacific Rim è talmente un intrico di elementi che potrebbe citare Eva o non citarlo e nessuno potrebbe dire con certezza se lo fa o no e così anche per tutte le altre serie mecha che potrebbero venire in mente a me, a te o al mondo intero. E sul giudizio imparziale: non è influenzato da Eva, è che proprio non reputo Pacific Rim un film di qualità. Può piacere per rimandi all’infanzia o per mille altri motivi, ma quando dico che per me è deludente sono davvero convinta di quello che dico. Anche perchè sono andata al cinema, come ho già avuto modo di dichiarare altrove, perchè mi piace (in generale) Del Toro (e confidavo davvero tanto non solo nella sua regia, ma nel suo genio artistico) e mi piacciono i robottoni, quindi, anche se dubiti sia vero, Evangelion era in un angolo del mio cervello durante la visione. NON TUTTI I FAN DI EVA VEDONO EVA OVUNQUE E IN OGNI CASO NON LO FACCIO IO.
    5) “Comunque ci tengo a ribadire che vedere un film o essere appassionati di cinema non rende una persona un “critico”. L’aver studiato si.” —> Io ho studiato (e molto) in ambito accademico ed extra-accademico, ma non sono un critico (e Nevicata te l’ha pure ribadito nella sua prima risposta). Sono più esperta di un semplice appassionato che ha visto tanti film, posso farti tutte le analisi dei codici visivi e sonori che vuoi (ma ne possiamo parlare in ambiti appropriati o in privato se ti degni di darci una mail VERA, non qui perchè NON E’ QUESTO LO SCOPO DEL SITO), posso dirti ancor meglio quali sono le falle di un soggetto e di una sceneggiatura e tengo laboratori di analisi del linguaggio cinematografico per ragazzi (ANALISI, NON CRITICA e sono due cose diverse), ma non faccio questo di mestiere… E infatti scrivo sul nostro sito amatoriale che, se non è ancora chiaro, riguarda la passione per il nostro anime preferito (non unico, ma appunto PREFERITO) e NON IL CINEMA. Sei tu che ti sei lanciato a fare il critico, ma ti ricordo che non siamo sul sito CINEMATOGRAFO. E poi vorrei capire: se invece di quello che ho scritto avessi scritto un commento positivo, avresti in tutta onestà fatto tutte queste storie?
    6) “Siccome questo è un forum pubblico, accettate anche questi miei commenti che probabilmente non gradirete. Fortunatamente la rete, oltre all’anonimato caro/a Nevicata, permette anche una libera espressione dei giudizi: io rispetto i vostri, e gradirei che facesste altrettanto (don’t feed the troll…right?).
    Se vi sentite offesi oscuratemi/cancellatemi o fate ciò che volete: ripeto ancora una volta che io non volevo offendere nessuno, e comunque la situazione ben poco mi tange.” —> Il fatto che stiamo parlando e sei pubblicato ti risponde già.
    7) “Così come ho scritto qua oggi, l’ho fatto molte volte negli anni passati sui blog più sparsi e vari, perchè io non sopporto leggere articoli di fantomatiche “recensione” da chi non la fa correttamente (ed è uno dei mali del nostro tempo per quanto riguarda il cinema).” —> Caro mio, prenditela con chi ci guadagna soldi con quelle fantomatiche recensioni. Poichè non scrivo per un sito o una rivista di cinema faccio una recensione secondo quelli che sono proprio altri criteri rispetto a quello a cui stai pensando tu.
    8) “Se il titolo e le premesse fossero state “opinioni personali su di me che sono andato a vedere X film, e penso X cose” allora non avrei mai scritto nulla…e non mi sarei mai permesso di farlo, dato che come ho già detto le opinioni personali sono sacro sante e inviolabili-ingiudicabili.” —> Il titolo dell’articolo resta questo, così come è scritto RECENSIONE sugli altri siti amatoriali. Ne riparliamo quando avrai fatto le stesse pulci alle 4 pagine di siti che compaiono su Google prima di noi, dove sono riportate recensioni molto più “de panza e de core” e meno tecniche ancora della mia. Guarda che ho controllato: se cerchi su Google “Pacific Rim recensione” il mio articolo OGGI compare come ultimo della 4° pagina, quindi direi che dovresti andare a fare il giustiziere del cinema altrove. Visto che noi non siamo più visibili di altri e altri scrivono PEGGIO di noi, non si capisce di che stiamo ancora discutendo…
    9) “Poi per quanto riguarda Transformers, Bay rimane uno dei peggiori registi famosi in circolazione…e su questo penso non ci sia nulla da discutere.” —> Infatti mica ho scritto BAY E’ UN GENIO E DEL TORO E’ UN CRETINO: dove hai letto un’affermazione simile?
    10) “Se uno lo cita bisognerebbe almeno distruggerlo: a confronto anche mio figlio che si riprende mentre gioca con i suoi pupazzi robottoni sarebbe in grado di fare un film migliore.” —> Ma anche no: NON è un sito sul cinema! Chi se ne frega dei film di Bay!
    11) “Del Toro rimane invece un bravissimo regista” —> Per quello sono delusa da Pacific Rim: perchè so che è un bravissimo regista. E per quello non me ne frega niente di Bay.
    12) “anche con il recente “La madre” ha creato un ottimo film horror, tornando con la tecnica al classicismo del genere, puntando sulla suspance, sui giochi visisivi e sulla trama più recitazione, piuttosto che abusare di effetti speciali e splatter.” —> Onestamente de “La madre” ho apprezzato solo il primo tempo; il corto prometteva di meglio rispetto a quanto realizzato con il film e il finale proprio non mi è piaciuto. Ho gusti difficili, io.
    13) “Ovviamente non è un dio e non è perfetto (in altri suioi film qualche scivolone l’ha fatto), ma dubito seriamente che parlando di REGIA lui abbia fatto profondamente schifo.” —> Infatti il mio giudizio negativo riguarda l’insieme, non nello specifico la REGIA
    14)”Se poi citiamo HellBoy 2, è uno invece uno dei suoi film meglio riusciti: di fatto è, a mio avviso, il miglior film cinecomics mai realizzato (purtroppo anche perchè tutti i suoi “rivali” sono a un livello molto basso). Inoltre dico tutto questo nonostante io la pensi esattamente come Cronenberg sui supereroi.” —> Non lo vogliamo citare perchè NON E’ UN SITO DI CINEMA!
    15) “Sottolineo ancora una cosa: il paragone può essere fatto, ma leggere che le scene di combattimento di Trasformers ti abbia convinto, mi fa prendere un infarto: Bay è stato veramente un cane –> troppi soldi da buttare con mille piani, carrelate ecc, ma zero tecnica (comparatelo ad esempio a Zombie in “la casa del diavolo 2″: nelle scene iniziali c’è una sequenza di sparatoria che è magistrale).” —> Io non ho detto che mi ha convinto: ho detto che sono più CAZZARE, non cambiare le carte in tavola. E l’ho detto perchè uno dei motivi per andare a vedere Pacific RIM poteva essere anche solo voler vedere botte tamarre tra Robot e Mostri: PER ME è più tamarro Transformers. Che vogliamo fare? Se vuoi un film tamarro scegli Bay, questo ho detto. E di Transformers ho detto che mi ha convinto PER LA SUA PARTE CAZZARA più di Pacific Rim, ma ho scritto anche che pure Transformers (da film DICHIARATAMENTE cazzaro) mi ha convinto fino a un certo punto. Ti dico solo che durante il secondo tempo al cinema in mezzo al casino mi sono addormentata, quindi figurati quanto posso stimare Bay, ma non per questo lo devo odiare o devo odiare i suoi film!
    16) “Detto questo vi saluto, augurandomi di non essere nuovamente attaccato e sbeffeggiato: si può sempre parlare cordialmente e apertamente.” —> Infatti ho parlato cordialmente e apertamente, ma ti sconsiglio di insistere sul genere di commenti che hai fatto fino ad ora perchè sei proprio su un binario diverso rispetto a quello della discussione che vuole aprire l’articolo.

  11. Simone scrive:

    A me la recensione in soggettiva è parsa ben riuscita per l’intento del sito.
    Non mi sembra sia un sito o un forum di cinema. Volendo leggere qualche recensione “tecnica” la si può facilmente trovare su siti appositi; dov’è il problema? Poi è ovvio che, se anche su questo sito ci fosse stato un commento più tecnico, l’avrei letto anche qui, ma se non c’è, che problemi ci sono?

    Detto ciò, ne ero sicuro che Capitan Tsubasa c’entrasse qualcosa! Anche se Ivan Drago e signora sono un richiamo spassosissimo X’D

    SPOILER
    Ma perché alla fin fine in qualsiasi film ammmerigano devono usare la bomba nucleare?
    Si spegne il Sole? —> accendiamolo con una bomba H.
    Arrivano gli alieni? —> sconfiggiamoli con una bomba H.
    Ti si è intasato il lavandino? —> “metti la risposta esatta”
    FINE SPOILER

    Il film non l’ho ancora visto, ma un salto al cinema penso di farlo, almeno per fare il paragone con Godzilla e Transformers…

  12. Hikari Horaki scrive:

    Simone ricorda che Capitan Tsubasa c’entra sempre, è ovvio che è sempre e comunque colpa sua! XD E leggendo il commento di Caska82: sto immaginando la scena di me che pubblico un commento “meno tenero” e ancor più negativo di quello espresso e ricevo minacce di morte stile Anno dopo la messa in onda di Eva 25 e 26… Tutto questo perché secondo alcuni dovrei apprezzare un film dalla trama inesistente perché dai film di intrattenimento non si dovrebbe pretendere una trama. E invece io voglio essere intrattenuta dalla trama e non dagli effetti speciali o dalle inquadrature artistiche anche se il film parla di robottoni, guarda un po’ cosa pretendo per 9 euro di biglietto e come sono cattiva. ..

  13. Simone scrive:

    Sono d’accordo. Considerando il costo del cinema, se poi ti delude un regista che in genere apprezzi, da fastidio… A me in genere, un film con poca “forma”, ma con tanto “contenuto” (es. “Vivere” di Akira Kurosawa) soddisfa molto di più. Poi certo, ci sono pure i momenti che uno si vuole sparare un film sciallissimo (es. “Shaolin Soccer”) e va bene uguale :-)

  14. Hikari Horaki scrive:

    Ripeto:io posso accettare un film senza trama e senza un colpo di scena che sia uno, ma allora deve essere proprio ignorante. Invece stiamo parlando di un film che non solo vuole avere pretesa di trama e bastava cazzo sviluppare bene almeno quello che viene raccontato prima del titolo del film su grande schermo che aveva ottimo potenziale, ma smarona pure con drammi gravi come lutti familiari anche se poi, a parte mako mori, questi drammi in realtà non sviluppano i personaggi per niente. E il dramma di mako mori più che svilupparsi realmente sembra solo svilupparsi se guardi bene il film, perché la parte bella è riservata ad un flash back ma dopo senza motivo pure lei e’ a bordo del robot tranquilla. A parte quello è il nulla. Ma almeno il protagonista potevano sviluppare, non è ci fossero molti personaggi in fondo. Pacific Rim può essere stradivertente solo se conosci miliardi di serie e vai a vederlo con amici che conoscono miliardi di serie e ti ammazzi con loro a fare il gioco delle citazioni senza poter mai scoprire chi sul serio ha ragione. E pure questo non mi sembra onesto perché è facile far appassionare così chi può vederci soprattutto le serie della sua infanzia. E in ogni caso a me non basta. Per il resto molta fuffa che cerca di nascondere la poca sostanza.

  15. Simone scrive:

    Yep, avevo inteso; quindi PR ha delle pretese a monte e interne che, ad esempio, Transformers non aveva, motivo per cui l’assenza di struttura è stata deludente. Considerando anche che apprezzi Del Toro, immagino la delusione!
    Il riscontro di un mancato sviluppo concatenato (causa effetto) ed evolutivo o involutivo a livello psicologico o a livello di eventi, e la delusione per idee con del potenziale ma mal sviluppate hanno abbassato ulteriormente il coinvolgimento, dovuto anche al fatto che: “posso accettare un film senza trama e senza un colpo di scena che sia uno, ma allora deve essere proprio ignorante” .. quindi non è stato nemmeno molto caciarone?
    Calcola che le mie aspettative stanno colando talmente a picco, che, da questo punto di vista, alla fine potrebbe anche piacermi X’D

  16. Hikari Horaki scrive:

    Onestamente: come fa un film ad essere davvero caciarone se mi metti lutti potenzialmente distruttivi per un essere umano a destra e a manca? Ma che li metti a fare soprattutto, se vuoi fare un film solo di robottoni e niente sviluppo emotivo o di trama? Comunque il punto non è se può piacere o meno perché questa è cosa soggettiva, ma ammettere che questo film ha limiti oggettivi e gravi. E non dire:”vabbe’ che ti aspettavi?” Mi aspettavo quello che anche stavolta non è stato purtroppo realizzato: un film con robottoni e trama! È chiedere troppo evidentemente. E purtroppo molti si sono talmente gasati perché vedevano sullo schermo i robottoni che gli ricordavano gli anni verdi da perdonare un po’ troppo facilmente tutto il resto e accusare chi non ha apprezzato il film di chissà che crimine.

  17. Simone scrive:

    Capisco meglio il pattern che intendi. Di principio mi trovo d’accordo in toto, nel senso che se si mette qualcosa in un film/libro e poi non viene sviluppata, allora che necessità vi era di metterla?
    La questione successiva potrebbe essere: in che misura è necessario sviluppare le “cose” inserite, sia dal punto di vista globale (nel loro legame interdipendente che va a comporre nell’insieme la struttura dell’opera) che dal punto di vista locale (ovvero ciascuna per se stessa)?
    Non sono un esperto, ma questa questione credo sia un punto focale sulla creazione di una sceneggiatura, che sia di un film o di un libro… una volta stabilito il target intendo.
    Prima parlavi di oggettivo e soggettivo, e se possibile ti chiedo una qualche dritta, o un qualche riferimento. Cosa si intende con oggettivo nella creazione di un’opera d’arte e nello specifico ad esempio nei riguardi di una sceneggiatura? Parlo da novellino eh, però trovo l’argomento fortemente interessante. Ad esempio vedendo certi film, sento che la struttura regge bene, ma è più una sensazione, che poi magari è fortemente condivisa. Viceversa con altri film, fatti con tutta la buona volontà di essere film di valore in senso di trama e contenuto, sento talvolta, delle cose che non vanno (non sempre, ci sono delle volte che il film non va, ma non me ne rendo conto, perché magari è un “non va”, che supera il mio livello di consapevolezza).
    Non ho studiato cinema, ma non ti nego la curiosità su questo argomento, e nello specifico nella creazione di una sceneggiatura, anche non necessariamente di film, ma anche di libri, per dire, o di anime/manga. Ci sono dei canoni?

    ps. ovviamente non saprei dare il mio parere su PR, non avendolo ancora visto, cosa che presumo farò a fine settimana prossima.

  18. Simone scrive:

    ps. scusa, mi sono di nuovo dimenticato di schiacciare “rispondi” XD

  19. Hikari Horaki scrive:

    È ovvio che ci siano canoni e generi, ma non è cosa infrequente vedere mix e questo non è un problema. Si può fare il compito seguendo le regole o rompere le regole per cercare di fare qualcosa di nuovo (sempre se si riesce) e ci possono essere buoni risultati in ogni caso. Le regole per scrivere una Buona sceneggiatura sono infinite, ma per risparmiare tempo ti posso dire qualcosa a proposito dei soggetti, cioè le idee da cui si parte per creare sceneggiature e trattamenti dei film. Per prima cosa devi avere l’idea. Per un buon film serve una Buona idea centrale indipendentemente dalla volontà di inserire o meno trame secondarie. Di solito già a partire dal soggetto si lavora almeno a coppia. Serve sempre un avvocato del diavolo per smontare quelle che a prima vista sembrano buone idee. Possono dirti quello che vogliono, ma non si lavora mai soli anzi spessissimo si lavora in team anche di 4 o 5 persone. L’idea centrale deve essere sempre sviluppata fino in fondo e ci deve sempre essere un colpo di scena. Basta uno e può essere anche super raffinato stile Sofia coppola in lost in traslation dove il colpo di scena è che tra i due protagonisti evidentemente attratti l’uno dall’altra non accade niente. Gli elementi e le trame secondarie servono e devono essere sviluppati ma devono anche essere selezionati con cura. Mai troppa carne sul fuoco. Mai colpi di scena a raffica. I personaggi sono fondamentali perché l’empatia nello spettatore si sviluppa solo se sono ben caratterizzati. Caratteristiche forti e non caricaturali o stereotipate. Ogni personaggio ha bisogno di un elemento forte che lo caratterizzi e raramente i Buoni personaggi hanno troppe caratteristiche insieme. Anche qui mai troppa carne sul fuoco perché spesso è la caratteristica principale del personaggio a motivare le sue azioni. Il personaggio migliore è quello che evolve ecco perché è meglio non avere troppi personaggi principali. Questo vale anche per le involuzioni ovviamente. Mai avere personaggi doppione. In via col vento rossella è unica e melania che è il suo opposto non ha rivali come modello di virtù: la madre di rossella è come melania ma non è praticamente mai in scena e a anche rispetto al libro ha molte scene in meno per non annoiare lo spettatore. Ma le riduzioni da libri a film sono storie ancora diverse. Devono essere ben caratterizzati anche i personaggi comici e anzi le buone commedie sono le cose più difficili da scrivere senza fare stronzate. Il superfluo che non va a parare da nessuna parte si elimina. Il film racconta per immagini quindi musica inquadrature campi(cioè rapporto tra scenografia e attori in scena) piani (il modo in cui gli attori sono inquadrati) concorrono alla narrazione. Questo vuol dire che quando poi si passa a sceneggiatura e trattamento il racconto deve procedere senza far spiegare troppo agli attori. Se le battute spiegano troppo non funzionano. Esempio se c’è una scena in cui un uomo riceve una telefonata e dice una battuta della serie “ah sei Laura la donna da cui ho divorziato” a meno che non abbia un voluto intento ironico non funziona. Non si può introdurre con questa presentazione l’ex moglie dell’uomo. sembra una stronzata ma in molti film capita. Pacific rim racconta invece di mostrare anni interi di guerra che secondo me sarebbero stati parti più originali da inserire nel film di ciò che hanno scelto di mostrare. Il film potrebbe però essere emotivo e allora queste regole non varrebbero più a favore invece di suggestioni. Cmq in ogni caso bisogna avere bene in mente cosa si vuole raccontare. Il film è in ogni caso narrazione quindi mutua molto dalla letteratura come sistemi di personaggi (i rapporti intercorrenti) o di sequenze. Il vantaggio è che il film può mostrare anche i pensieri dei personaggi che invece un libro deve descrivere. Ma se il film non trova il modo di mostrare il pensiero allora il personaggio resta incompleto. e poi ci sarebbero tante e tante altre cose
    Cmq io lavoro più sulla fase di analisi e sulle scelte stilistiche e di regia che sulla fase creativa. Per creare bisogna avere tempo e talento. Io mi accontento di osservare e capire il perché delle cose.

  20. kaw scrive:

    Critico, ma al di là dei paragoni assurdi che fai, che è come dire “certo che madonna fa proprio schifo, non c’è neanche un po’ di oboe nella sua musica, wolfgang amadeus mozart, lui si che era un gran compositore!”, io continuo a non aver capito una cosa: alla fine pacific rim l’hai visto o difendi del toro per amore della retorica?

  21. Simone scrive:

    Grazie per la risposta Hikari, ho trovato vari spunti interessanti!

    Quindi ad esempio Evangelion potrebbe essere un lavoro in cui, come dicevi l’altra volta, si sono rotte le regole, dall’aspettativa e dal genere, o comunque un lavoro in cui si è fatto un mix? Non ti nego che ogni tanto mi è capitato di chiedermi come sarebbe stato il Eva se avesse seguito il Proposal, come sarebbero stati gli ultimi due episodi. Se ad esempio, l’intento e il messaggio di Evangelion fosse stato, fin dall’inizio, quello che abbiamo visto negli ep.25 e 26 tv e nell’EoE, cioè “Nigecha dame da!” per gli otaku e per chiunque abbia bisogno di avere trovare questa spinta che gli manca, o se nel Proposal il finale fosse diverso e chissà, forse nemmeno meta-testuale, e che poi sia virato nella direzione che conosciamo, per il fatto che Anno si è ritrovato a scrivere quasi di se stesso. Mi affascina la genesi di un’opera, è il luogo delle idee e del “perché voglio fare questo film/libro?”

    Ho trovato particolarmente interessanti le questioni sui personaggi (con l’esempio di “Via col vento”) e molto curiosa la questione del colpo di scena necessario. Ora che mi ci fai pensare, non ricordo film in cui non avvenga nulla, o almeno in quelli che mi sono piaciuti.
    Forse i personaggi sono davvero la cosa più complessa da fare (lo constatai una volta tanti anni fa, quando provai a tirar giù un mini racconto), come la creazione di dialoghi che non sembrino finti e forzati. Sulla questione del mostrare i pensieri, è vero. Ci sono dei film in cui manca proprio il sentire i pensieri dei personaggi, cosa che magari quando nei libri è fortemente importante e da un senso di coinvolgimento molto più grande (sto pensando ai libri/film di “Harry Potter”, in cui per l’appunto i film, tolti forse i primi due, sono veramente sciapi, rispetto ai libri, che invece mi sono piaciuti).
    Il film che citi non l’ho visto (lost in translation), ma è interessante il fatto che il colpo di scena appaia come il fatto che non vi sia nessuna evoluzione, uno scenario statico, mentre magari lo spettatore si aspettava l’evoluzione nell’altra direzione (mi viene in mente la mossa Kansas City di “Slevin”). Troppo vero il fatto dell’avvocato del diavolo!

    Ti ringrazio ancora per la risposta, anche se forse sono andato OT…

  22. Hikari Horaki scrive:

    @Kaw XD
    @Simone – Eri OT ma sei talmente gentile ed educato che non è un problema, figurati. E PER EVA: ricorda che si tratta di destrutturazione e solo chi conosce bene le regole del canone può completamente sovvertirle. Gli spettatori hanno iniziato a seguirlo convinti che si trattasse solo di una serie mecha ben fatta. La piega completamente diversa l’ha presa più o meno dopo il classico episodio riassuntivo di metà serie e per chi ha continuato a seguire e non si è fatto prendere dalla delusione di una serie “non canonica” è stata proprio l’empatia con i personaggi a convincerlo a seguire fino in fondo per capire come sarebbe finita.

  23. AlucarD scrive:

    la miglior recensione che abbia letto fin’ora su questo film che mi ha lasciato con un gigantesco BAH!

  24. Simone scrive:

    Ho letto ora! Grazie per il complimento XD Eh sì, meno male che abbiamo seguito Eva fino alla conclusione! :-)

I commenti sono chiusi.